GASPORT (M. CECCHINI) - Quante volte avete letto il titolo: «Tutto Totti»? Ebbene, abbiamo limpressione che Francesco Totti stavolta ci sia davvero per intero, o quasi. Merito innanzitutto del capitano della Roma, che si è confessato davanti alle telecamere in modo tanto disarmante quanto simpatico, trovando spalla, esche e
Ventanni Il momento, daltronde, difficilmente poteva essere più propizio. Il 28 marzo scorso Totti ha tagliato il traguardo dei ventanni di Serie A, solo pochi giorni dopo aver scavalcato un mito del nostro calcio come Gunnar Nordahl nella classifica dei cannonieri della Serie A a girone unico. Adesso il numero dieci giallorosso è giunto a quota 227 reti. Davanti a lui, quindi, resta solo Silvio Piola, apparentemente irraggiungibile. Ma occhio allavverbio, perché Totti a questo punto non si nasconde più. «Se sarò messo nelle condizioni di farlo spiega sono convinto che lo raggiungerò ». Una promessa importante, che si sposa con la malinconia dinon aver cominciato già da ragazzo a giocare più vicino alla porta. «Altrimenti sarei già arrivato a quota trecento».
Verso San Siro In ogni caso la rincorsa continua. Magari anche oggi a Torino. Attenzione però al momento. Mercoledì prossimo la Roma sarà di scena a Milano per la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Perciò non è escluso che questo pomeriggio il capitano, Destro e Osvaldo facciano in qualche modo staffetta, tenendo che lo stesso Destro è ancora in fase di rodaggio dopo linfortunio rimediato quasi tre mesi fa, mentre Osvaldo invece a San Siro dovrà scontare lultima giornata della sua lunga squalifica.
Derby da record Se le cose mercoledì andranno per il verso giusto, poi, ad attendere la Roma ci sarà la finale di Coppa Italia, da giocare addirittura contro la Lazio. E in senso sportivo, Totti sente già lodore del sangue perchédopo aver agganciato lunedì scorso Da Costa e Delvecchio in testa alla graduatoria dei bomber nei derby di campionato (9 reti segnate) il capitano giallorosso vuole anche questo primato in solitario. «È il record a cui tengo di più afferma senza ipocrisia . Sportivamente parlando tutti i laziali mi sono antipatici». Non ne dubitavamo, ma a ricordacelo è stato proprio lui, visto che nellultima stracittadina dopo avere segnato il rigore del pareggio vicino a una telecamera ha urlato: «Godo come un maiale ». Con lui, di sicuro i milioni di romanisti, che da ventanni si specchiano e sincarnano nelle sue imprese. Lo hanno chiamato «Ottavo Re», «lImperatore », «Il Gladiatore», ma niente in fondo riesce a dare pienamente il senso della sua grandezza nella storia del calcio capitolino e nel panorama del pallone internazionale. Totti è unico. Inimitabile. Ma attenti alle sorprese regalate dalla genetica. Cristian, suo figlio, sembra promettere assai bene. E se il destino ci regalerà una dinastia, a pensarci bene non ne saremmo poi troppo sorpresi.