CORSPORT (P. GUADAGNO) - Lo striscione della Curva è stato solo l'ultimo tassello di un mosaico sempre più complesso e articolato. Ma quella richiesta di rispetto per Allegri manifestata dagli ultras non è stata per nulla gradita da Berlusconi, rimasto sorpreso anche perché mai l'allenatore era stato oggetto di particolare affetto o attenzioni da parte dei tifosi.
Così, il risultato potrebbe anche essere l'opposto rispetto all'effettivo contenuto del messaggio. Nel senso che l'intenzione di cambiare, già da tempo nei pensieri del patron, potrebbe essersi irrobustita. Non che ce ne fosse particolare bisogno, alla luce di una stima nei confronti del tecnico ridotta ormai ai minimi termini. La sensazione è che Allegri in questo momento sia più fuori che dentro, a prescindere dalla conquista o meno del terzo posto. (...)
BENE DEL CLUB - Già, ma dentro il resto dell'universo Milan com'è la situazione? Affermare che Galliani sia un paladino di Allegri non corrisponderebbe alla realtà. Il dirigente ha solo in mente il bene del club e della squadra. Ogni sua mossa va in questa direzione. E' sempre stato convinto che cambiare allenatore in corsa non serva.(...). Così, nella testa di Galliani la scelta migliore sarebbe quella di insistere con Allegri, riconoscendogli il lavoro fatto in questa stagione e augurandosi di raccoglierne i frutti nella prossima. E poi, tra un anno (o due), dare il via ad un nuovo corso, magari con Inzaghi in panchina, che nel frattempo avrà completato il suo apprendistato. Un cambiamento immediato, invece, avrebbe più punti interrogativi che certezze. E da uomo pratico, Galliani bada soprattutto alle seconde.
DESTABILIZZATI - Le esternazioni berlusconiane, comunque, hanno provocato qualche sconcerto pure all'interno della squadra. Allegri ha risposto in maniera indiretta, difendendo il proprio lavoro. Ma dalla sua parte si sono schierati anche alcuni giocatori. A cominciare da Balotelli: «Il presidente può dire ciò che vuole, ma Allegri è un grande allenatore per me e spero resti a lungo» . E proseguendo con Montolivo: «Il merito di questa grande rincorsa è principalmente del tecnico» . Mentre il più eloquente di tutti è stato Amelia: «Vedere le prime pagine dei giornali con i titoli su questa vicenda è servito solo a destabilizzare la situazione e non ci ha fatto piacere. Allegri ha vissuto un momento di difficoltà, ma con equilibrio, dandoci sicurezza e portando risultati» . I titoli, però, erano diretta conseguenza degli umori di Berlusconi. Unico deputato, come sa bene Allegri, a prendere la decisione definitiva.