IL ROMANISTA (B. DE VECCHI / G. DELL'ARTRI) - Sei diffidati in cerca del derby. Sei diffidati in cerca di tutto e di niente, sicuramente non di un cartellino. Se non è un record, quasi, e comunque chiessenefrega del record: la Roma che sabato pomeriggio andrà a giocare il Palermo la prima delle nove finali di campionatro (sperando che ce ne sia una vera
Certi non andrebbe meglio cogli altri, a cominciare da Alessandro Florenzi. Se cè un volto fresco, un volto sempre bello e pulito della Roma di questanno questo è quello dellex centrocampista del Crotone oggi in Nazionale (e oggi in Nazionale unico giallorosso presente). Ha sempre accettato qualsiasi decisione, ha sempre dato tutto e anche di più, ha sempre lottaato su ogni pallone. Il derby sembra fatto apposta per lui. Florenzi è romano e soprattutto romanista e quindi, in quanto tale, per lui il derby è semplicemente il derby: più o meno tutto. Nazionale o meno, titolare o meno, col Palermo è vietato soprattutto a lui un cartellino giallo. Detto di Destro perché cè poco da dire, di Osvaldo si potrebbe scrivere un libro. Per litalo-argentino il derby potrebbe essere la vera autentica e forse unica occasione di riscatto. Segnare e vincere il derby, giocarlo bene e vincere, significherebbe svoltare questo finale di stagione che per lui ha preso una piega tra lamaro e (almeno sembra) il rassegnato. Segnare e o giocarlo bene e vincerlo, perché Osvaldo alla Lazio ha già segnato, e nella sua primissima stracittadina, dopo pochi minuti, quella di Luis Enrique. Ma quella è stata anche la partita dellesultanza con una maglietta mostrata troppo frettolosamente che ha dato il là anche alle derisioni laziali. Osvaldo, come molti, non solo non ha mai vinto il derby ma li ha persi. E ora di cambiare. E ora di ricominciare. La Lazio sta lì apposta. Sempre che un arbitro spunti con un cartellino. Sei diffidati in cerca di derby. Occhio alla designazione arbitrale adesso...