REPUBBLICA.IT (L. SERAFINI) - Lontano da Trigoria non tutti sorridono. Tra lunedì e giovedì Andreazzoli riavrà tutti i suoi uomini a disposizione dopo la pausa per le nazionali, che non ha però regalato gioie a tutti i giallorossi. Intanto la Roma tira un sospiro di sollievo per Pjanic
CHI SORRIDE - Le trasferte delle nazionali sono sempre un'incognita, con la speranza di club e allenatori di veder tornare i propri giocatori prima di tutto integri, magari anche rinvigoriti. Come Ivan Piris, reduce da un punto quasi insperato nella gara contro l'Uruguay: sotto di una rete, causa il gran gol di Suarez, il Paraguay ha trovato il pareggio a soli 4 minuti dalla fine. Andreazzoli può essere soddisfatto della prestazione del suo difensore, schierato nella posizione che gli è più congeniale, quella di terzino destro. Sorride anche Bradley, impegnato non solo a portare i primi tre punti alla nazionale degli Stati Uniti guidata da Klinsmann, ma anche a resistere a una tormenta di neve abbattutasi sul Park Stadium Dick Sporting Goods nei pressi di Denver, in Colorado. Se per ora Andreazzoli può essere contento per l'umore di Bradley e Piris, non può di certo esserlo per le condizioni in cui torneranno. Entrambi infatti devono affrontare ancora due lunghi viaggi: dopo la partita disputata ieri sera a Montevideo contro l'Uruguay, Piris giocherà a Quito contro l'Ecuador. Bradley, invece, martedì sarà protagonista a Città del Messico. I due rientreranno a Roma, con voli differenti, solo giovedì mattina ad un solo allenamento dalla gara contro il Palermo. Contro i rosanero ci sarà Florenzi, non prima però di aver preso parte alla sfida contro Malta. Il centrocampista romano, dopo aver disputato 45 minuti con la maglia dell'Under 21 contro la Russia, ha raggiunto stamani il raduno azzurro a Coverciano. Florenzi, dopo aver ritrovato un posto da titolare con Andreazzoli, può ora godersi la rinnovata fiducia di Prandelli.
SCONTENTI - Tra i più amareggiati c'è Miralem Pjanic. "Posso giocare al massimo venti minuti", aveva dichiarato alla vigilia della delicata sfida contro la Bosnia. Troppo grande però il rischio di infortunarsi nuovamente alla caviglia, tanto da convincere sia il giocatore sia il Ct Susic a non correre pericoli. "E' stato molto difficile guardare la sfida dalla panchina", ha ammesso il centrocampista, dopo aver comunque festeggiato per il 3-1 rifilato alla Grecia. La Roma, rimasta in continuo contatto con i medici bosniaci e con il giocatore, può tirare un sospiro di sollievo e godersi una piccola vittoria diplomatica. Andreazzoli ritroverà Pjanic già lunedì, quando il bosniaco inizierà la fase finale di quel percorso di ricondizionamento che potrebbe renderlo disponibile già per Palermo. In panchina è rimasto anche Marteen Stekelenburg: dopo aver ritrovato una maglia da titolare con la Roma ("Ora sto bene, non voglio andare via), non è riuscito a convincere Van Gaal, che gli ha preferito Vermeer. Un passo avanti: nelle ultime apparizioni dell'Olanda, Stek la partita l'aveva guardata da Roma. Solo panchina anche per Tachtsidis, mentre il compagno di squadra Torosidis provava a fermare la Bosnia. Missione fallita, ma con una buona notizia per Andreazzoli: il greco, che aveva saltato la sfida al Parma per un problema muscolare, ha giocato l'intera gara ed è a disposizione per la trasferta siciliana. Insieme ai protagonisti di Bosnia-Grecia, lunedì, torneranno anche De Rossi e Osvaldo. Entrambi sembrano in forte collisione con l'ambiente giallorosso, quasi convinti di non poter sorridere dalle parti di Trigoria. Il numero 16 giallorosso è stanco dei soliti cliché che contornano le sue prestazioni: "E' già ripartita la storia: se volete, dico che con la Nazionale mi impegno e con la Roma no. E' offensivo ascoltare e rispondere a certi discorsi". Osvaldo, invece, dalle pagine di Sportweek lancia un'accusa diretta ai media vicini all'ambiente giallorosso, che muoverebbero troppo spesso una "critica gratuita fatta con cattiveria e bugie". Sarà compito di Andreazzoli acquietarne gli animi tormentati.