IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Il ginocchio ha smesso di fare i capricci. Qualche piccolo scricchiolio cè ancora, ogni tanto accompagnato da una fitta più o meno acuta, ma dicono che è tutto normale. Il peggio è passato, tanto è vero che nella scorsa settimana Mattia Destro, operato di menisco esterno il 26 gennaio, è
UNA STRANA STAGIONE Destro, arrivando la scorsa estate a Roma, tutto si sarebbe immaginato tranne che andare incontro a così tanti problemi. Preso per fare il titolare, dopo averlo strappato a suon di milioni di euro alla concorrenza dei più grandi club italiani, Mattia si è ritrovato a giocare (poco...) fuori posizione, cioè attaccante di destra nel tridente di Zdenek Zeman. «Io mi trovo meglio da centravanti...», raccontava a voce bassa in quel periodo, con il boemo impassibile di fronte alle sue parole. «Lui e Osvaldo non possono giocare insieme», il parere di Zeman: Dani in campo e Mattia in panchina. Poi, quando la ruota ha cominciato a girare dalla sua parte, cioè dopo i gol realizzati in rapida successione in Coppa Italia a Fiorentina e Inter, la tegola dellinfortunio al ginocchio sinistro. Bilancio, pre sala-operatoria: 19 presenze collettive e 7 reti (4 in campionato e 3 in Coppa).
LAZZURRO E, giocando poco con la Roma, Mattia ha via via perso anche la maglia azzurra. Titolare due volte nelle prime tre partite della stagione dellItalia, a Berna contro lInghilterra e a Modena contro Malta, ma presente anche a Sofia nel secondo impegno azzurro, Destro è sparito dal giro dopo limpegno di Milano contro la Danimarca, 16 ottobre. Una stagione stregata, o no? Cè ancora tempo, però, per darle un senso. Confidando innanzi tutto in una mano benevola della dea bendata.
GLI OBIETTIVI La Roma di Aurelio, che con 13 punti in 6 partite è tornata a vedere da vicino lEuropa, sta per lanciare lo sprint finale e il recupero di Destro potrebbe/dovrebbe darle una robusta mano. Indipendentemente dal rendimento di questo o quello, Osvaldo su tutti. Destro ha vissuto mesi e mesi in competizione con litalo-argentino, recentemente finito fuori squadra: nellattuale sistema di gioco della Roma, il 3-4-2-1, Mattia sembra avere tutti i requisiti giusti per poter fare la punta centrale. Più di Osvaldo? Di certo, non meno di Osvaldo.
IL RUOLO Ad Andreazzoli il ragazzo di Ascoli piace, e pure parecchio, ma oggi il centravanti della Roma si chiama Francesco Totti e mettere in un cantuccio il capitano non è facile. Per Destro, però, sarà importante tornare ad essere (in fretta) un giocatore a tutti gli effetti, anche per cominciare già da oggi la stagione di domani. Possibilmente nel ruolo che più si adatta alle sue caratteristiche, ma questo lui non lo dice. Non lo dice più.