GASPORT (C. ZUCCHELLI) - «Vogliamo l'Europa, questa squadra non può giocare solo nel campionato italiano». Dopo Perrotta, Destro e Pjanic è il turno di Marquinho. Ai margini della Roma di Zeman, punto fermo di quella di Andreazzoli, a Roma Channel il brasiliano si racconta, e individua nella qualificazione europea l'obiettivo imprescindibile.
Dialogo e fiducia Ieri Andreazzoli lo ha provato dietro le punte, Marquinho ammette che da quando è alla Roma ha cambiato «tre o quattro ruoli» ma spiega come, per il nuovo tecnico, sia pronto a fare di tutto: «Sto vivendo la situazione perfetta. Ad Aurelio voglio bene, è giusto lavorare al 100% perché lui per me ha fatto tante cose belle, mi ha dato le giuste motivazioni».
Inevitabile il paragone con Zeman: «Parlava poco e questo mi dava fastidio. Poi dovevamo adattarci noi al suo gioco e non lui a noi. Andreazzoli invece parla molto, e con tutti». Il ritorno in Brasile, un mese fa ad un passo, adesso è scongiurato. «Non ero mai stato sei mesi senza giocare, volevo una squadra dove essere più continuo. Nel calcio, però, tutto cambia da un giorno all'altro. E io ora resto qua».