Florenzi-Viviani. Gemelli del gol

24/03/2013 alle 09:20.

CORSPORT (R. BOCCARDELLI) - Prendiamo qualche data (non) a caso: 16 luglio 2011, Federico Florenzi va a Brunico con la nuova Roma di Luis Enrique, aggregato alla prima squadra a soli 19 anni. 12 dicembre del 2011: Viviani fa il suo esordio in serie A da titolare in Roma-Juventus, 1-1 all’Olimpico! Torniamo un po’ inidietro

 

 

(...) Una stagione sull’ottovolante per il ragazzo di Acilia, che in poco meno di un anno è stato adottato da tutti i suoi sogni di tifoso della Roma che sa giocare al calcio o di calciatore che tifa per la Roma. (...)

Certo, è andata ben oltre le aspettative di Alessandro. Tornato dall’apprendistato in cadetteria, catapultato titolare da Zeman come il più zemaniano dei suoi giocatori. Approdato a furor di prestazioni dall’Under 21 alla nazionale maggiore, accantonato, ma solo per un attimo da Andreazzoli che poi lo ha velocemente reintegrato come trequartista ma anche centrocampista. Insomma, lo hanno fatto girare come una trottola ma lui tra una rincorsa e l’altra sembra quasi divertirsi (...)

C’è il rischio di una crisi d’identità anche se non sembra accusare nè la fatica tantomeno i continui cambiamenti di ruolo. Partiamo dal principio. Bruno Conti lo scoprì nella Nuova Tor Tre Teste che faceva il... brunoconti, cioè l’ala destra, tutto scatti e dribbling. Nella primavera di ha fatto la mezz’ala, il mediano accanto a Viviani nel . Nella Roma di Zeman l’interno sinistro del . Con Andreazzoli uno dei due trequartisti nel 4-3-2-1. Nell’Under 21 con Ferrara ha esordito da esterno snistro nel 4-4-2 (con qualche puntatina in mediana) e con Mangia fa l’esterno nello stesso modulo di gioco. Quando andò in prestito a Crotone, al via del campionato quando Menichini, a corto di giocatori, gli chiese se se la sentiva di giocare , Alessandro gli rispose: «E che problema c’è?». (...)

 

VIVIANI

 

(...) «Ne ha fatta di strada Alessandro, ma tutto quello che sta raccogliendo se lo è meritato, su questo non ci sono dubbi. E poi siamo talmente amici che non potrei dire altro». Dopo la stagione dell’esordio in serie A (contro la nella Roma di Luis Enrique) e della prima maglia azzurra dell’Under 21, Federico, prestato dalla Roma al Padova nell’estate scorsa, è incappato in una stagione fin qui molto accidentata con l’amara sensazione che possa definirsi un anno perso: «No, questo no. Penso che sia tutta esperienza, l’arricchimento di un bagaglio, umano e professionale che potrà tornare utile in futuro. Intanto è importante aver ritrovato la condizione fisica e la maglia dell’Under 21».

La stagione del centrocampista giallorosso in prestito alla squadra veneta, che proprio in questi giorni ha esonerato Colomba richiamando Pea in panchina, è stata compromessa a metà del novembre scorso quando Viviani ha dovuto subire un’operazione al ginocchio sinistro per la lesione del menisco e la lacerazione del legamento collaterale: «Tre mesi per tornare in corsa, tre mesi di sofferenza ma un periodo dal quale sono uscito fuori con più voglia di prima. Ora ho solo bisogno di giocare, di recuperare il tempo perduto e di chiudere bene la stagione con il Padova e magari di trovare in extremis anche un posto nella rosa dell’Under 21 agli Europei di giugno. Per il resto del futuro è davvero troppo presto per parlarne. E poi, dopo essere uscito dal tunnel dell’infortunio ora penso solo a giocare».

Qualche rimpianto per quello che non è stato e che poteva essere? (...) «No, assolutamente. Rispetto a il mio cammino è stato diverso. Non posso certo rimpiangere di essere rimasto a Roma ad allenarmi con grandi campioni e ad assaporare la serie A. Certo, adesso tocca a me rincorrerlo, anche perchè lui si è prodotto in uno scatto in avanti eccezionale. Il sogno, naturalmente, è quello di tornare a giocare insieme con la maglia che ci piace di più, quella della Roma, la maglia del nostro scudetto Primavera. Intanto ho ritrovato Alessandro in azzurro e questo è già un ottimo punto di ripartenza».