IL ROMANISTA (V. VERCILLO) - «Non vivo assolutamente la convocazione in Under 21 come una retrocessione, anzi. Va presa come un modo per migliorare». È la solita umiltà a caratterizzare le parole di Alessandro Florenzi dal ritiro degli Azzurrini.
Dopo aver giocato nellItalia dei grandi sotto la guida del Ct Prandelli, stavolta la chiamata è arrivata da Devis Mangia. «Ma io affronto questo raduno con la carica giusta, sapendo che Nazionale A e Under 21 fanno parte della stessa famiglia» ha detto il numero 48 giallorosso dal ritiro. E ancora: «Questo è un grandissimo gruppo, abbiamo lavorato bene insieme e lo faremo ancora».
Lobiettivo è chiaro, da sempre: «In questo gruppo cè tutto, ci divertiamo quando possiamo divertirci ma sappiamo che, quando entriamo nel rettangolo di gioco, dobbiamo lavorare sodo per raggiungere la meta che vogliamo tutti: lEuropeo». Nella Roma sta recuperando lo spazio che con Zeman era riuscito a conquistarsi dal suo primo gol con la Roma, quello di San Siro contro lInter. Da quel momento in poi, ha collezionato 1661 minuti in maglia giallorossa, riuscendo ad entrare nel cuore di tutti: per il suo incarnare la passione della gente, e per quei chilometri corsi a perdifiato. Ma con lesonero di Zeman per Florenzi è cambiato tutto, dal giorno alla notte. Il neo tecnico Andreazzoli gli ha preferito Bradley (dopo linfortunio di Pjanic), Marquinho e Perrotta.
Ma il centrocampista classe 1991 ad arrendersi non ci ha pensato nemmeno per un secondo. E la grinta, limpegno e la serietà di Sandrino come lo chiamano gli amici gli hanno permesso di riconquistarsi il posto da titolare. Prima nel centrocampo a cinque, poi addirittura sulla trequarti alle spalle di Totti, dove ha dimostrato qualità e quantità, imparando anche a dosare le energie. E forse è proprio per questo che Devis Mangia ha deciso di non poter fare a meno di lui: «Il fatto che sia Alessandro sia Santon siano stati in nazionale maggiore per noi è motivo di orgoglio. Florenzi per il momento è tornato da noi, vedremo come si svilupperà la situazione» le parole del tecnico dal ritiro.
E ancora: «Ho un ottimo rapporto con Prandelli, qui si ragiona per il bene della Nazionale che viene prima di tutto. Destro e Borini? È chiaro che mi piacerebbe averli nel gruppo, però con Cesare valuteremo prima le esigenze della Nazionale per la Confederations Cup e poi quelle per lEuropeo dellUnder 21». Ora starà a Florenzi fare lennesimo passo in avanti, verso (di nuovo) lItalia dei grand