GASPORT (M. PASOTTO) - Salda? No, di più: saldata. Per descrivere la panchina sopra la quale siede il suo allenatore, Adriano Galliani ricorre a un esempio piuttosto forte: «L'abbiamo saldata con la fiamma ossidrica». Probabilmente non servirà per azzerare tutte le voci che si rincorrono sul futuro di Allegri, ma la speranza è
Nessun cenno E questa è la parte bella, confortante e coinvolgente. Poi c'è quella sul rinnovo contrattuale, che al tecnico rossonero piacerà di meno. Anche perché il concetto non cambia: «Rinnovo? Non ne parliamo mai prima di fine stagione e in ogni caso l'allenatore ha un contratto fino a giugno 2014, non vedo la necessità di discuterne un anno e mezzo prima». Fine del discorso. Allegri dovrà mettersi il cuore in pace: fino al prossimo anno difficilmente si parlerà di eventuali prolungamenti. Una situazione molto delicata, anche perché Max è stato recentemente investito di un ruolo di alta responsabilità nell'ambito del neonato progetto giovani. L'allenatore evidentemente gradirebbe un cenno da parte del club, ed è in questo senso che vanno lette le sue dichiarazioni di domenica dopo Milan-Palermo: «Il mio futuro? L'obiettivo è arrivare a fine campionato sperando che i ragazzi mi portino al secondo o al terzo posto, e dopo vediamo. Credo che per stare insieme ci vogliano entrambe le parti». Il riferimento va a Berlusconi.
Solidità Galliani, quindi, ha voluto tranquillizzarlo. La garanzia in vista della prossima stagione è massima, ma il contratto per il momento resta quello in essere, che scadrà a giugno del 2014. Ieri, peraltro, dopo le parole dell'a.d. è intervenuto di nuovo sull'argomento anche Allegri: «Non ho mai messo in dubbio il mio futuro, e poi la panchina di San Siro è sempre solida, non traballa mai ha detto l'allenatore a Rtl 102.5 . Però quando sei il tecnico del Milan sei sempre in discussione, soprattutto perché il Milan viene da 25 anni in cui ha quasi sempre vinto».
Consiglio Con una navigazione a vista, il matrimonio sembrerebbe quindi destinato a continuare. Galliani d'altra parte vuole che sia Allegri a guidare il progetto di rinascita basato sulla linea verde, e si gode tutti «i giocatori nati nel nostro settore giovanile convocati in azzurro». Poi dà uno sguardo al calendario del Milan («ci aspetta un aprile tostissimo»), conferma il proprio nazionalismo («in Champions tiferò Juve, è ovvio»), smonta il potenziale caso-El Shaarawy («ha solo bisogno di tirare un po' il fiato, non si può stare al top per 10 mesi, guardate Cavani») e si gode Balotelli: «Non mi sorprende perché da lui mi aspettavo tantissimo e l'ho sempre considerato un grande giocatore». E a proposito di Mario, Allegri fornisce un consiglio utile: «Alla fine è un buon ragazzo, sovraesposto un po' per qualche sua stravaganza, un po' per qualche eccesso negli anni precedenti, soprattutto a livello mediatico. Deve gestire meglio il suo personaggio, con furbizia totale. Non è difficile gestirlo, è un grande professionista, un ragazzo molto educato e rispettoso: il suo arrivo è stato un bene per il Milan».