IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - È una strana storia di gol, quella che accompagna il cammino stagionale di due romanisti in azzurro, Daniele De Rossi e Dani Osvaldo. Il primo, che non è un attaccante, in campionato non ha ancora segnato, e mai gli era capitato in carriera, ma in nazionale ha colpito anche laltra sera a Ginevra contro il Brasile
DANIELE DI OSTIA - Giocando contro il Brasile, De Rossi ha collezionato la presenza numero 84 (91 le convocazioni) con la nazionale maggiore, piazzandosi alle spalle di Alex Del Piero fermo a quota 91 gettoni. DDR è al nono posto assoluto nella classifica comandata da Fabio Cannavaro (136 gare) e non è un mistero che punti a raggiungere, e se possibile superare, le 100 partite con la nazionale (già 107 le sue presenze azzurre, comprese quelle con le varie Under).
Ma il dato che oggi maggiormente colpisce è la sua prolificità con lItalia, 4 reti stagionali, a confronto con il suo incredibile digiuno in giallorosso. Un dato che ha spinto più di qualcuno a dire che De Rossi si impegna solo con la nazionale, scatenando la reazione del mediano di Ostia. Un paio di cose sono certe: De Rossi laltra sera ha giocato davvero bene, risultando il migliore con Mario Balotelli; De Rossi in campionato con la Roma spesso non ha giocato bene. Spiegare il tutto con una sua presunta mancanza di voglia di impegnarsi con la maglia giallorossa è troppo facile e anche fin troppo comodo per chi si è schierato, sempre e comunque, dalla parte contraria di Daniele. Il quale a Ginevra ha segnato il primo gol romanista al Brasile dal lontano 1930.
Già, il gol. Sembra incredibile, ma pur avendo indossato la maglia azzurra attaccanti straordinari come Amedeo Amadei, Bruno Conti e lo stesso Francesco Totti, De Rossi ha segnato come nessun altro, 14 reti, la prima addirittura il giorno del suo esordio a Palermo (Italia-Norvegia 2-1, 4 settembre 2004). In questa stagione, Daniele è andato a segno contro lInghilterra in amichevole, in Armenia e contro la Danimarca per le qualificazioni mondiali e giovedì sera contro il Brasile. Contro Malta, martedì, non potrà esserci perché squalificato (convocato Florenzi), come Dani Osvaldo. I due approfittando della squalifica e del riposo concesso alla Roma da Aurelio Andreazzoli non sono tornati in Italia ma sono volati con le rispettive compagne a Parigi direttamente dalla Svizzera. Linfortunio alla coscia non desta preoccupazione: a Palermo ci sarà.
DANIEL DI BUENOS AIRES - Miglior cannoniere stagionale della Roma, Osvaldo sta vivendo un momento (calcisticamente) complicato. Il suo ruolino racconta di 11 gol in campionato, uno in Coppa Italia e 3 con lItalia (8 gol romanisti, compreso uno di Destro, sui 15 della nazionale). Totale 15. Nessuno meglio di lui. Eppure, Dani è al centro di mille chiacchiere, e non soltanto perché ha perso il posto in squadra. A proposito di gol, come detto, litalo-argentino non timbra il cartellino dalla partita in casa del Bologna e, al di là di questo dato, non ha fatto più registrare prestazioni di un certo tipo, se non contro la Juventus. Così è finito fuori squadra, senza fiatare.
La situazione, però, non gli piace e così, non a caso, sono (ri)cominciate a circolare voci di un suo addio a fine stagione. Il suo agente, non più tardi di due giorni fa, ha assicurato che Dani non vuole lasciare la Roma e che la Roma non ha alcuna intenzione di cederlo: parole che, ovviamente, lasciano il tempo che trovano. Lattuale situazione legata a Osvaldo non dà certezze di alcun genere, in un senso o nellaltro: è certo che la Roma si sta interrogando sul futuro dellex centravanti dellEspanyol così come è strasicuro che lo stesso Osvaldo stia (da tempo) facendo valutazioni di ogni genere sul proseguo della sua carriera.
«Sono un attaccante e vivo di gol e se manca quello sembra manchi tutto. Ma quando leggo sui giornali che la mia non sarebbe un'annata positiva e contemporaneamente sarebbero interessate a me squadre come Chelsea, Tottenham e Juventus, non mi tornano bene i conti. Se qualcuno pensa a me, immagino sia perché qualcosa di buono l'avrò pur fatto, no? Quando si parla del sottoscritto non è difficile ascoltare cose contraddittorie», ha spiegato allinviato di Sportweek. «Non è facile questo mio momento perché gli errori sono stati tanti».
Da lunedì comincerà a tentare di convincere Andreazzoli a non lasciarlo fuori anche a Palermo. Impresa non facile, ma non impossibile.