IL TEMPO (A. SERAFINI) - «Serata di punti e sentimenti». Andreazzoli vorrebbe spiegarla semplicemente così. Ma dopo il terzo successo consecutivo, il tecnico sa che ogni vittoria è diversa dallaltra. Un anno e mezzo alla ricerca del bel gioco ha lasciato gli strascichi di una mentalità votata alla bellezza, più che alla concretezza. «Hanno avuto
La sua Roma soffre sotto i colpi del Genoa, ma porta a casa il bottino pieno. Grazie anche a qualche individualità risultata decisiva: «Voglio complimentarmi con Stekeleburg per la sua prestazione: sulla persona e sul calciatore non ho dubbi, è fortissimo. Poi labbiamo fatto studiare, tra poco sosterrà un esame con Roma Channel: farà unintervista in italiano per far vedere quanto è stato bravo ad imparare». Lattenzione si sposta ovviamente anche sul più giovane in campo, che lo stesso Andreazzoli non ha avuto paura di buttare nella mischia: «Romagnoli è bravo, se non avesse queste qualità non lo avrei mai preso in esame. Ero certo che avrebbe fatto bene, poi condire la sua serata con il gol è stata la ciliegina sulla torta. Sono soddisfatto, così come della crescita di De Rossi». Complimenti ai singoli e un leggero appunto generale, perché se una serata al di sotto delle aspettative di gioco si può accettare, la paura di un calo di tensione è sempre dietro langolo: «In molti non si sono espressi al meglio. Bastava un buon 20% in più da tirare fuori per rendere le cose meno complicate, anche se credo sia giusto fare i complimenti a questo Genoa». Complimenti e occhi che si illuminano quando si parla di Totti: «È un amico, sono stato fortunato ad assistere dal vivo a gran parte dei suoi gol», e un colpo alla botte per mantenere alta lattenzione: «Ora non parliamo di terzo posto. È una mia speranza, come quella di tutti». Soddisfazione con riserva, come quella di Perrotta: «Forse abbiamo fatto un passo indietro a livello di gioco, ma abbiamo rosicchiato punti. E ce li teniamo stretti».