GASPORT (A. PUGLIESE) - In testa c'è quello (meraviglioso) di Van Basten in Olanda-Urss, finale dell'Europeo del 1988. Poi Laudrup, Vieri, Roberto Carlos, Kanu, Van Nistelrooy, Rivaldo, Pedersen e Lampard. E al decimo posto la perla di Francesco Totti,
Dal boemo ad Aurelio Un Totti a caccia dell'argento, dunque. Anche se l'argento vero, quello vivo, Francesco ce l'ha addosso dall'inizio dell'anno. Certo, aveva sognato una stagione diversa, con il ritorno di Zeman a fare da contraltare a un futuro radioso. «Zeman è un allenatore e un uomo che ha contribuito in maniera decisiva alla mia crescita professionale e personale nei due periodi in cui è stato chiamato alla Roma ha detto il capitano giallorosso . Lo ringrazio e abbraccio con tutto me stesso per quello che ha fatto. E sappiamo bene che un esonero è sempre una sconfitta di tutti». Già, anche se oramai il boemo è il passato e da lunedì la Roma è nelle mani di Aurelio Andreazzoli. «Lui e il suo staff stanno lavorando con passione, professionalità ed entusiasmo per puntare a quei traguardi che sono il nostro obiettivo».
Schemi e tifosi Per provare a raggiungerli, Andreazzoli sta plasmando a sorpresa il 3-5-2, anche se il rischio forfeit di Osvaldo (contusione al ginocchio destro) dovrebbe far tornare per domani l'ago della bilancia verso il 4-2-3-1. «Dopo un periodo senza risultati, ora dobbiamo ripartire con la Samp: siamo forti, ma lo dobbiamo provare anche sul campo», continua Totti. Che, poi, si appella così ai tifosi: «Per uscire da questa situazione, ora più che mai abbiamo bisogno del vostro supporto. Applausi e critiche vengono accettati a seconda dei risultati, ma le offese personali e gratuite vanno a colpire tutti e indeboliscono la Roma. Anima, cuore, unione e passione ci hanno sempre sorretto, dimostriamolo ancora. Vogliamo rialzarci». Chissà, magari servirà anche ad agganciare o superare Nordahl.