CORSPORT (A. SANTONI) - Lazzurro del mare anatolico che si riflette sui vetri dei mega alberghi, lambendo le spiagge esclusive dei resort di lusso; il verde definitivo dei campi da golf che si inseguono senza soluzione di continuità
Luciano Spalletti, visto quello che è accaduto alla Roma?
«Naturalmente, e mi dispiace molto, moltissimo».
Zeman doveva rappresentare una scelta vincente e invece...
«Guardi, uno dei motivi della mia amarezza sta proprio in questo. Da romanista, se mi permettete questa espressione, lidea Zeman aveva entusiasmato anche me».
Come si spiega questo fallimento?
«Non so cosa non abbia funzionato, bisogna essere dentro le situazioni per poter giudicare».
Sono stati giorni febbrili, di contatti frenetici...
«Le dico subito che da Roma nessuno mi ha chiamato».
Se lo facessero in futuro?
«Risponderei che allo Zenit ho altri tre anni di contratto, che sono circondato da persone che mi vogliono bene e che quindi rimango a San Pietroburgo».
La scelta della società giallorossa per il dopo Zeman si chiama Andreazzoli, non certo un nome neutro per lei
«Scelta intelligente. Andreazzoli vive da molti anni a Roma, meglio, vive da molti anni la Roma. Mi pare anche che sappia incarnare lo spirito romanista. E le assicuro che questa è una delle chiavi più importanti per fare bene in un ambiente tanto esigente. Aurelio è la soluzione giusta per rilanciare la squadra»
E noto che, al momento delle sue dimissioni e più tardi del suo passaggio allo Zenit, le vostre strade però si sono divise
«Aurelio, allora, poteva scegliere. E ha scelto di rimanere a Trigoria. Mi pare un fatto significativo. Vi dico che, viste le nostre storie, lincontro sui campi di C e poi a Coverciano, avremmo potuto avere anche ruoli rovesciati»
Nessuno discute le qualità professionali mirate di Andreazzoli. Ma qui si tratta di prendere in mano la Roma. Lei cosa ne pensa?
«Io dico che in una situazione come questa Aurelio può avere dei vantaggi»
Può spiegarli?
«Aver vissuto tutti questi anni ad altissimi livelli, accumulando esperienze di campo e di spogliatoio, e averlo fatto rimanendo un passo indietro rispetto allallenatore in prima, spesso esasperato e stressato da tante situazioni, può adesso permettergli di giocare al meglio le sue carte».
Compito comunque delicato
«Ma Andreazzoli per quello che ho detto, può avere le giuste soluzioni per rilanciare la squadra. E come persona ha valori umani assoluti, ve lo assicuro».
Sul piano tattico verrà riproposto il mitico 4-2-3-1 della sua Roma
«Della nostra Roma. Eppoi non cè niente di mitico. Come è nato quel modulo lho spiegato tante volte: il 4-2-3-0 lo chiamavo, dato il ruolo strategico di Totti, decisivo nellaccorciare e nella profondità. Un modo di giocare che non dava riferimenti alle difese avversarie, un po come fa il Barcellona... e come faceva una Roma bellissima»
Ma la paternità di quel modulo a chi appartiene: a lei o al suo tattico Andreazzoli?
«Aurelio conosce quei movimenti come le sue tasche. Saprà riproporlo immediatamente. Io ho sempre confrontate le mie idee con i miei collaboratori. Alla Roma accadde così anche in quel caso e lui fu subito convinto di quel progetto tecnico».
Insomma Andreazzoli merita fiducia totale
«Merita questa possibilità».