«Daje, siamo la Roma». Così Andreazzoli ha motivato il gruppo

17/02/2013 alle 11:27.

GASPORT (F. ODDI) - «Daje, Daje, siamo la Roma eh... ». Aveva incoraggiato così i suoi uomini Aurelio Andreazzoli prima dell'ingresso in campo, ha portato la squadra a fare riscaldamento sotto la Curva Sud, poi ha ottenuto la prima vittoria della carriera



Organizzazione e vigoria -
Gli viene chiesto se è il giorno più bello della sua vita, reagisce d'istinto, quasi sdegnato: «Ci sono la famiglia, i figli... Certo, sono tanti anni che faccio calcio, aver avuto la possibilità di allenare la Roma e battere la squadra che stimo di più, un allenatore che apprezzo moltissimo, è una soddisfazione. Li abbiamo battuti con le loro stesse armi, organizzazione e vigoria fisica». E con un occhio particolare a Pirlo. «Il nostro era una sorta di 3-4-2-1, con e Lamela trequartisti. Dovevano infastidirlo: sono dell'idea che mettere un uomo su Pirlo sia una spesa inutile, perché è talmente bravo che riesce comunque a fare il suo lavoro. Ma in due, qualcosa... Abbiamo lavorato sull'autostima in questa settimana. E con una vittoria del genere possiamo programmare il futuro».



e il futuro -
Baldini, prima della gara, aveva smentito contatti con . Con una precisazione fondamentale ma del tutto inutile: «per questa stagione», in cui ha ben altro a cui pensare, con tutto quello che lo sceicco gli ha messo a disposizione per vincere a Parigi. Per l'anno prossimo i contatti ci sono stati eccome, ma intanto c'è Andreazzoli. Che «sa quali sono i problemi, dei giocatori e dell'ambiente. È stata una scelta di buon senso, se penso alla prima ora contro la Samp direi anche non avventata».