GASPORT - Dunque, è finita come doveva finire. La seconda stagione del figliol prodigo Zeman è durata una manciata di mesi. Progetto fallimentare, totale bancarotta della conduzione tecnica. Il boemo ha deluso perché con lui la squadra s
In specie, in questo primo scorcio di 2013, la Roma è apparsa apatica, inconcludente, senza idee. Sembrava quasi che i giocatori entrassero in campo solo perché alla fine del mese dovevano prendere lo stipendio. Zeman è stata la ciliegina sulla torta di questa situazione: un allenatore che non ha legato con la stragrande parte dei suoi giocatori rompendo gli equilibri di uno spogliatoio che non è mai stato così diviso.
A tutto questo si aggiunga: 1) una proprietà distante migliaia di chilometri; 2) Due dirigenti (Baldini e Sabatini) che non hanno saputo nemmeno iniziare quel progetto che doveva rappresentare il futuro della Roma. Con due anni di risultati negativi che hanno gettato nello sconforto i tifosi giallorossi. Ora si apre un nuovo scenario con Aurelio Andreazzoli, un tempo vice di Spalletti. (...)