IL MESSAGGERO (U. TRANI) - E finita al DallAra. Anzi a Trigoria, sabato mattina, sempre allora di pranzo. Dirigenti e Zeman sono separati in casa. Per il divorzio la proprietà vorrebbe aspettare la fine della stagione (lad Zanzi ha relazionato nella notte il presidente Pallotta). La situazione, però, è delicata: il risultato di Roma-Cagliari
LA POSIZIONE DEL CLUB Non cè più sintonia tra la società e il tecnico. In mezzo la squadra, spaesata e fragile. Baldini e Sabatini, prima della gara, hanno parlato a lungo tra loro. Con Zeman si sono solo sfiorati. Approfondiranno oggi a Trigoria, con una serie di rimproveri per il tecnico: 1) di non saper gestire lo spogliatoio (parla poco con i giocatori); 2) di non prendersi mai la responsabilità, scaricando le colpe sempre su altri, arbitri compresi; 3) di essere antiquato (non tollera luso dei social network) e rigido (considera sfaticati i calciatori); 4) di fare troppe polemiche in conferenza stampa. Gli rinfacceranno anche lottavo posto, con 1 punto in meno di Luis Enrique che, dopo 22 giornate, era sesto e a 7 punti dal podio. Baldini è stato chiaro: «La disciplina non si ottiene attraverso regole scritte che per altro ci sono, ma dipende dalla credibilità che si ha verso il proprio ambiente e dagli esempi che si riescono a dare. Noi siamo contenti dei nostri calciatori. Una squadra con questo potenziale tecnico può decisamente aspirare a un posto migliore dellattuale». Il dg non è tornato nella capitale con la squadra, Sabatini (ha rivisto la gara in treno), Fenucci e Baldissoni sì.
LA POSIZIONE DEL TECNICO Zeman replicherà con alcune obiezioni: 1) di non essere difeso come avevano fatto lanno scorso con Luis Enrique; 2) di tollerare la mancanza di spirito di sacrificio della squadra; 3) di permettere ai giocatori di saltare gli allenamenti al primo dolorino, coperti dallo staff medico. «Dobbiamo restare uniti». Totti fa un appello, evidenziando la spaccatura interna.