Torosidis: «Grandi squadre nascono da grandi pretese»

29/01/2013 alle 10:31.

IL TEMPO (E. MENGHI) - Sembra una frase scopiazzata da un vecchio volume di aforismi, invece è Vasilis Torosidis a dirla, lui che è nato e cresciuto (anche calcisticamente) nella culla della filosofia, la Grecia. A Roma è arrivato in un momento burrascoso, ma non sembra spaventato dalla situazione e, soprattutto, da una tifoseria sì

L'obiettivo dei giallorossi resta il terzo posto, nonostante siano scivolati all'ottavo dopo la terza giornata di campionato, quella in cui ha esordito con la sua maglia «fortunata» numero 35: «Non è il momento per giudicare, perché non ho avuto modo di vedere le partite precedenti. Ma credo che la classifica non sia giusta». Nella capitale ha trovato il connazionale Tachtsidis, che forse ha più da imparare che da insegnare al neo arrivato: «I fischi non mi preoccupano, sono abituato. Accetto le critiche, anzi ben vengano, perché servono per migliorare. Tenterò di far arrivare più applausi possibili».

di ruolo, sinistro all'occorrenza, era già stato avvicinato in estate da , che se n'era innamorato il 28 novembre 2007, quando l'Olympiacos vinse 2-1 all'Olimpico con la Lazio. «L'affare non si chiuse per scelta dei due club. Anche in Grecia si dice: "Meglio tardi che mai". Prima giocavo in un club importante nel mio Paese, ora in uno riconosciuto a livello internazionale. Ho fatto un passo importante per la mia carriera». Il primo impatto con Zeman è stato positivo: «Mi ha accolto benissimo. Prima di entrare in campo, mi ha chiesto solo una cosa: di attaccare più che posso, senza però dimenticarmi di tornare a difendere».