CORSERA (G. PIACENTINI) - Prove tecniche di divorzio tra Maarten Stekelenburg e la Roma. Come in tutte le separazioni, però, cè sempre uno più convinto dellaltro ad interrompere il rapporto. In questo caso è il portiere, che ieri mattina, per bocca del suo agente Rob Jansen, ha chiesto la cessione. Il manager di Stek si è presentato
Una posizione decisa, che nasconde un duplice stato danimo: da una parte non è così netta la convinzione di rinunciare a quello che lo scorso anno era considerato uno dei primi portieri al mondo; dallaltra lipotesi cessione potrà essere presa in considerazione solo a determinate condizioni. La Roma, in sostanza, non ha la stessa fretta di liberarsi di Stekelenburg di quanta non ne abbia il calciatore di andarsene. Dove? Ad attenderlo al Fulham cè il tecnico olandese Martin Jol, che nei giorni scorsi lo avrebbe già contattato per chiedergli (ricevendo una risposta positiva) la sua disponibilità al trasferimento e che gli consegnerebbe le chiavi della porta. Musica per le orecchie di Stek, che ha bisogno di giocare con continuità per blindare il posto di titolare in nazionale. Il problema è che alla Roma non è arrivata nessuna proposta «seria», né dal Fulham né da altre società: considerando che 18 mesi fa è stato pagato 6,5 milioni, davanti ad una cifra intorno ai 5 milioni si può cominciare a ragionare. La richiesta di prestito del Milan il presidente Berlusconi ieri si è lanciato in nuovi apprezzamenti per Mattia Destro non è stata presa in considerazione. Se alla fine Stek dovesse andare via, la Roma si rivolgerebbe al Chievo per Sorrentino.
Quasi fatta invece per Marquinho al Gremio (2 milioni per il prestito), lannuncio nelle prossime ore. Ieri alla ripresa degli allenamenti Zeman ha spremuto la squadra: per tutti fondo e gradoni (esentato il solo Totti che, dopo la corsa, ha lavorato in palestra). Assenti Piris e Perrotta (influenzati) oltre a Romagnoli, che rimarrà fermo per 15-20 giorni per una lesione di primo grado al retto femorale della gamba sinistra.