CORSPORT (A. MAGLIE) - In Inghilterra per ammodernare gli stadi hanno investito poco meno di quattro miliardi di euro (3,8 per la precisione). In Italia gli unici quattrini li ha spesi la Juve (125 milioni) e Massimo Cellino che, comunq
NUMERI - I dati sono decisamente poco confortanti. Uno su tutti, segnalato da Gianfranco Teotino e Michele Uva nel libro edito da Arel-Il Mulino, Il calcio ai tempi dello Spread: fra i grandi tornei continentali la A è lunico che ha perso spettatori, parecchi per giunta, un taglio del venti per cento nel giro di quindici anni. E mentre lItalia svuotava gli stadi, Inghilterra e, soprattutto, Germania li riempivano. Quello tedesco è un esempio decisamente significativo, che spiega con chiarezza lincidenza che sui successi di un club può avere la proprietà di uno stadio. In questo momento la Bundesliga è il campionato con laffluenza-media a partita più alta dEuropa (42.665 spettatori); nel mondo solo un altro campionato di football (in questo caso americano) riempie gli impianti più massicciamente: nella Nfl la media è di quasi 67 mila spettatori a gara. (...)
INCREMENTI - Perché oggi il club di Andrea Agnelli può solo essere soddisfatto dei risultati ottenuti radendo al suolo il vecchio Delle Alpi e costruendo al suo posto il nuovo Juventus Stadium. (...) Lo stadio rende tanto è vero che il presidente della Lega, Maurizio Beretta, ha recentemente sostenuto che «il deficit che noi accumuliamo sarebbe ridotto a zero se avessimo degli stadi di proprietà» Una cosa è certa: lultimo report della Deloitte dice chiaramente che a parte il Napoli (una incidenza del 19 per cento dei ricavi da stadio sul fatturato, in linea con club come Borussia Dortmund, poco meno del Bayern, più di Manchester City e Marsiglia), le nostre squadre al botteghino occupano le ultime posizioni (insieme al Lione). Lo stadio fa impennare gli incassi: lArsenal che con lEmirates si finanzia per un buon 41 per cento, ha più che raddoppiato i suoi ricavi (111 per cento); il Grenoble ha fatto meglio: 228 per cento. Perché la realtà è quella illustrata dallamministratore delegato della Roma, Claudio Fenucci: la società giallorossa nel 2003-2004 aveva al botteghino più o meno gli stessi introiti del Barcellona; ora i blaugrana incassano 110,7 milioni mentre la Roma è crollata a 17,6 milioni.