Roma, sorpasso a Destro. La Fiorentina ci resta male

17/01/2013 alle 10:32.

CORSERA (L. VALDISERRI) - Dateci sempre Fiorentina e Roma, il calcio ringrazierà. La partita dell’8 dicembre, in campionato, fu uno spettacolare 4-2. Il quarto di finale di Coppa Italia (prossima avversaria l’Inter) premia ancora i giallorossi, con un gol di Destro nel primo tempo supplementare, e consegna a Zeman la

Peccato solo per la rissa nel finale dopo la doppia espulsione di Dodò e Cuadrado, quando la fatica ha fatto da combustibile all’agonismo. Il primo «botto» arriva alla lettura delle formazioni. Per la prima volta nella sua carriera Zeman si affida alla difesa a tre, con Burdisso centrale. È come quando scopri che Babbo Natale non esiste. Niente è più come prima e la vita può cominciare anche a 65 anni. Montella non cambia: è il solito 3-5-2, con Toni e non . Il campo mostra una realtà diversa da quella che ci si poteva aspettare. È la Roma a creare occasioni, come se avesse giocato sempre con il 3-4-3. In realtà la fase difensiva è a 5, Bradley e solo in possesso di palla la squadra si «apre» in un vero 3-4-3. Una macchina quasi perfetta, se non per la cronica mancanza di cinismo in area.

Al 7’ un colpo di testa di sfiora il palo; al 13’ tira , Neto respinge e, sulla volée di , Gonzalo salva a porta vuota; al 30’ fa tutto da solo, brucia la difesa intera e tira in diagonale: la palla esce di un centimetro. La , senza il fosforo di Pizarro e con Borja Valero e Cuadrado non al top, è sottotono. Si affida ai calci piazzati, specialità della casa, ma non li corrobora con il gioco «aperto». Non è un caso che l’occasione migliore, al 41’, nasca da una punizione di Aquilani che si stampa sulla traversa. A Catania era successo proprio questo ai giallorossi: dominio e occasioni sprecate in serie, crollo nella ripresa. Logico porsi la domanda.

La Roma non regge il ritmo indemoniato e la risale. Le occasioni aumentano parallelamente alla lunghezza in campo delle squadre. La più nitida, in avvio, è ancora della Roma: serve che tira a botta sicura, Neto risponde con un miracolo. Non è più un monologo, però, e l’uomo in più è Cuadrado, che prima approfitta delle condizioni imperfette di Balzaretti e poi della tenerezza del suo sostituto, Dodò. La gara resta a buon ritmo e avvincente. Le squadre fanno di tutto per evitare i supplementari: Borja Valero centra l’incrocio dei pali al 47’ e un minuto dopo manda la palla verso la porta vuota, scavalcando Neto con un pallonetto: Savic salva di testa in tuffo.

I supplementari restano ad alta intensità. Nel primo arriva il gol di , su perfetto assist di al 7’, e lo segue il palo di Cuadrado, terzo legno per una quanto meno sfortunata nelle conclusioni, al 13’. Nel secondo stanchezza e nervi tesi la fanno da padroni, fino alla rissa finale. Zeman ha avuto una grande risposta dalla sua squadra, che ha giocato anche per lui: «La difesa a tre l’avevo provata in passato, anche se non in partita. Eravamo in emergenza e ho preferito così, però credo sempre nel mio calcio. Sono i giornali che creano dubbi sul futuro, io ho sempre sentito la fiducia della società ». Riproporrà la difesa a 3? A è piaciuta,masarà difficile.