La società al bivio

28/01/2013 alle 09:32.

CORSPORT (G. D'UBALDO) - L'idillio tra Zeman e la Roma è già finito. Evaporato dopo sette mesi di alti e bassi, di vittorie col batticuore e di rovinosi rovesci. La distanza tra il boemo e i dirigenti si è acuita nelle ultime quarantotto ore, dalla conferenza stampa di sabato del boemo ai due legni colpiti da Diamanti nel finale della partita di Bologna. La Roma oggi è al bivio: mandare via subito Zeman per comiciare a lavorare per il futuro, oppure tirare avanti fino al termine della stagione.



Ma il destino del tecnico che per la prima volta nella sua carriera ha deciso di firmare un contratto biennale è già segnato. Tra i dirigenti, , che lo ha avuto a Lecce e nutre profonda stima nei suoi confronti, continua a sostenerlo. Ma è rimasto solo. Baldini ha preso pubblicamente le distanze ieri, con ogni probabilità lo farà oggi.

Esonerare Zeman significherebbe non avere più schermi: senza il boemo i principali imputati, per i tifosi, sarebbero proprio i dirigenti, che hanno sbagliato due allenatori in due stagioni, che hanno portato la Roma dietro alla Lazio, quest'anno con 9 punti di distacco.



La traballante posizione del tecnico potrebbe precipitare per motivi ambientali, di fronte al crescente malumore della piazza. Intanto la società proverà a mettergli il silenziatore. Esercizio mai facile quando l'interlocutore è Zeman. Ma alcune sue dichiarazioni hanno avuto l'effetto di depauperare il patrimonio tecnico della Roma. I dirigenti cercheranno di tutelare i giocatori, molti dei quali hanno un rapporto complicato con l'allenatore.



Zeman, tornato alla Roma a furor di popolo, è rimasto solo. La partita di venerdì con il Cagliari sarà decisiva, salvo che oggi non si arrivi alla rottura. (...)