Intanto è due a uno per noi

24/01/2013 alle 09:46.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Una vittoria per 2-1 frutto di un ottimo primo tempo e di un secondo tempo da rivedere. Una vittoria per 2-1 che lascia tutto aperto per il ritorno e che non dà alla Roma nessuna certezza di finale in Coppa Italia. All’Olimpico la seconda sfida in tre giorni all’Inter finisce così: con 45’ di ottimo livello,

Sette minuti e prima occasione: Piris arriva sul fondo, serve al centro dell’area ma il tiro dell’attaccante al volo termina direttamente nella deserta Curva Nord. Al 12’ la Roma passa in vantaggio, Piris scende ancora una volta sulla destra e mette in mezzo un cross perfetto, il più piccolo di tutti, , approfitta di un salto sbagliato di Ranocchia, toglie il pallone dalla testa di e con un salto incredibile crea una parabola impossibile da prendere per Handanovic.

L’Inter prova a reagire con Guarin che al 16’ di prova a sorprendere Stekelenburg, ma l’olandese e la Roma vengono salvati dal palo. Sul capovolgimento di fronte occasione sciupata dalla Roma con che salta Handanovic ma poi in area perde il tempo per tirare e che, sulla ribattuta, calcia a colpo sicuro ma trova Ranocchia sulla linea a salvare. Il 2-0 è nell’aria e arriva alla mezzora: ancora un cross perfetto di Piris, stravolta è bravissimo ad anticipare in corsa Ranocchia e Chivu e a firmare, di testa, un raddoppio strameritato.

L’attaccante, al terzo gol di fila in Coppa Italia, va a un passo dal raddoppio quando, dopo qualche minuto, dalla destra lascia partire un tiro che Handanovic per poco non butta nella sua porta e si salva solo grazie al palo. Al 40’ c’è gloria anche per Stekelenburg: liscio di Balzaretti, Guarin ne approfitta e lascia partire un tiro a botta sicura che l’olandese, tra gli applausi, respinge coi piedi. A un minuto dallo scadere del tempo l’Inter riapre la partita: punizione di Cambiasso dalla trequarti, Palacio beffa la difesa della Roma e anticipa Stekelenburg segnando facile facile sotto la Sud. Poco male, se fosse una partita di campionato, ma in Coppa l’unica distrazione di 45’ di ottimo livello potrebbe costare carissima alla squadra di Zeman che va al riposo in vantaggio soltanto di una rete. Nella ripresa Stramaccioni toglie Obi, il peggiore dell’Inter e capace solo di fare falli, e inserisce Nagatomo mentre Zeman dà fiducia agli stessi undici. L’Inter si mostra più propositiva della prima frazione, la Roma cala fisicamente, sbaglia tantissimo con Tachtsidis e Balzaretti, Lamela sparisce e qualche pallone vagante in area mette i brividi a Stekelenburg.

Zeman al quarto d’ora è costretto a cambiare perché Marquinhos, autore dell’ennesimo recupero miracoloso su Guarin, chiede la sostituzione e al suo posto mette . La Roma si fa vedere poco dalle parti di Handanovic: al 18’ il pallone buono finisce a ma il del si perde in un . L’Inter invece spinge e al 22’ bisogna ringraziare la buona sorte se il tiro di Palacio, dopo un cross di Nagatomo che Piris pensa bene di ribattere sui piedi dell’argentino, è debole e finisce senza problemi tra le braccia di Stekelenburg. La Roma prova a reagire: apre per , cross dalla sinistra per che tenta il tiro al volo ma cicca clamorosamente il pallone. Stramaccioni cambia ancora: fuori Pereira, dentro Alvarez che subito si rende pericoloso con un tiro a giro dopo aver soffiato il pallone a Balzaretti e Zeman risponde con Perrotta al posto di un esausto .

L’ingresso dell’argentino dà vivacità all’Inter e serve tutta la difesa della Roma, a 10’ dal termine, a bloccarne il tiro dopo l’ingresso in area. Poco dopo esce per Marquinho e la Roma prova, con le ultime forze, a cercare il terzo gol che renderebbe meno complicato il ritorno a San Siro. Il pallone d’oro capita a Lamela – tacco a liberarlo di – ma l’argentino perde tempo in area e dà modo alla difesa dell’Inter di rientrare e recuperare. La semifinale termina così, con l’Inter che esce dal campo soddisfatta e la Roma consapevole che la strada per la finale passa, inequivocabilmente, da una grande serata al Meazza il 17 aprile.