CORSERA (F. MONTI) - Ha vinto la Roma, ma i giochi per arrivare alla finale di Coppa Italia del 26 maggio restano apertissimi. Perché i giallorossi, con i gol di testa di Florenzi e Destro (un ex sottovalutato) partono avanti e questo è un vantaggio; perché ai nerazzurri, dopo il 2-1 dellOlimpico, aggrappati al gol di Palacio, a
Stramaccioni ha tolto un attaccante (Livaja) e aggiunto un centrocampista (Benassi), con Cambiasso sulla linea di Guarin alle spalle di Palacio, in un 3-4-2-1, che rappresenta una variante interessante, vista la carenza di attaccanti arruolabili (Milito e Cassano sempre infortunati). La Roma ha dominato largamente il primo tempo, al punto che avrebbe potuto chiudere i conti in maniera quasi definitiva (anche per la qualificazione) se la precisione davanti alla porta fosse stata al livello della qualità del gioco espresso. In sintesi: subito gol di Florenzi di testa sul cross di Piris (13); raddoppio splendido di Destro ancora su cross di Piris (un gigante contro Pereira, 33); in mezzo, una respinta di Ranocchia sulla conclusione di Lamela, con Handanovic fuori causa dopo aver fermato Totti (18). A seguire: conclusione di Destro sul palo dopo la smanacciata di Handanovic (38), altre tre nitide occasioni per la Roma; Lamela fermato sul fondo, con palla in gioco. LInter non ha cominciato male, con Guarin che ha preso il palo esterno (17), ha molto subito il ritmo della Roma non forsennato, ma insostenibile per i nerazzurri, ha pagato lassenza di attaccante accanto a Palacio, però, come domenica, nel finale di tempo ha trovato il gol, ancora con Palacio, perfetto nel raccogliere al volo una punizione di Cambiasso (difesa romanista schierata, ma a dir poco disattenta), un gol (44, due minuti prima della gara di campionato), in qualche modo annunciato da una conclusione di Guarin, respinta da Stekelenburg.
La Roma ha capito nella ripresa di aver buttato via la grande occasione, perché lInter, rinvigorita dal gol di Palacio, ha giocato di più e meglio, contro un avversario che ha sbagliato molto e che ha accusato la fatica della prima parte di gara. La miglior palla- gol è capitata a Palacio, prima murato da Perrotta e poi fermato sulla seconda conclusione da Stekelenburg. La Roma ha macinato gioco, ma si è persa negli ultimi venti metri, anche se hamantenuto una discreta pressione offensiva. Destro ha avuto la possibilità di concludere al volo, ma ha strozzato la palla; in altri momenti ai giallorossi ha fatto difetto la precisione e la lucidità. In mezzo al campo, gli errori di tutti sono stati tanti, in una partita tirata fino allultimo: il 2-1 garantisce un ritorno a San Siro emozionante, fra due squadre per le quali la Coppa Italia potrebbe diventare un obiettivo fondamentale della stagione.