CORSPORT (R. MAIDA) - Sono passate da poco le 18, il sole è tramontato, quando una figura si riconosce dal piazzale di Trigoria: Walter Sabatini cammina avanti e indietro nervosamente nel suo ufficio, pronto a dare lannuncio. Poco dopo, è ufficiale: Zeman resta.
LA MATTINATA - (...) Due vertici tra i due allenamenti nella lunga giornata di Trigoria chiusa con la conferma
mentre i giocatori sgobbavano in campo. A dirigerli era ancora Zeman, che di lì a poco si sarebbe confrontato con la società al gran completo: Italo Zanzi, la voce e il volto del presidente Pallotta, con Baldini, Fenucci, Sabatini e lallenatore.
LA RIUNIONE - Lincontro è cominciato pochi minuti prima delluna ed è stato relativamente breve: Zeman è entrato con la sensazione di essere quasi fuori, invece dai dirigenti è stato rassicurato subito. Nessuno aveva intenzione di mandarlo via adesso, senza un'alternativa valida a disposizione. Gli si chiedeva di cambiare qualcosa nella gestione del gruppo. Niente di sostanziale o di offensivo. «Vuole chiarire il suo attacco alla società di sabato?» è stata la domanda iniziale. Zeman ha ribadito di non essere soddisfatto del modo in cui alcuni giocatori, non tutti, si comportano, ignorando o dribblando orari di lavoro e allenamenti a seconda delle proprie esigenze. Ma ha anche precisato di non aver individuato nei dirigenti un bersaglio: «Volevo dare un segnale. Le mie dichiarazioni tendevano a chiedere un maggiore supporto da parte vostra» . (...)
L'ORDINE - I dirigenti hanno confermato il loro punto di vista: il rispetto delle regole non si ottiene con
Zeman ha spiegato: «Chiedo maggiore supporto». Il club: «Sia più disponibile con la squadra»
un foglio appeso nello spogliatoio ma con il carisma. E poi, hanno consigliato a Zeman di essere «meno guru e più allenatore. Parli ai calciatori, spieghi le scelte che fa: ha diritto di schierare chi vuole ma cerchi di motivare i calciatori. Abbia più fiducia se un calciatore dice che sta male e nei medici che glielo confermano» . Se poi Zeman ritenesse opportuno stilare un decalogo con il regolamento, avrebbe piena libertà nel farlo. La società gli ha garantito che da ora in poi cercherà di essere più vigile. Ma dall'altra parte pretende una maggiore attenzione alle dichiarazioni, che spesso allentano la tensione sulle partite, e soprattutto alle frecciate pubbliche ai giocatori, che spesso si sono beccati le accuse dell'allenatore senza che l'allenatore stesso si prendesse le proprie colpe. «Ma guardate - ha spiegato Zeman - , io ho sempre detto che la Roma ha una rosa competitiva e che il gruppo di calciatori mi soddisfa. Quindi sono felice di poter allenare questa squadra». (...)
LA SECONDA PARTE - Nel pomeriggio, dopo un pisolino, Zeman è tornato in campo per il secondo allenamento. Lì la squadra ha saputo che non ci sarebbero state rivoluzioni tecniche (oggi dovrebbe esserci un colloquio tra giocatori e allenatore). Infine,
Zeman ha incontrato per un colloquio prima Sabatini e poi Baldini per fare il punto sul mercato e sulla situazione infortunati. Intorno alle 17.30, la sua lunga giornata è finita: a bordo della sua macchinetta elettrica, ha lasciato Trigoria facendo un cenno con la mano ai pochi tifosi rimasti. (...)