CORSERA (G. PIACENTINI) - La data è di quelle da segnare sul calendario. Non perché la Roma ha vinto 1-0 a Firenze, qualificandosi per le semifinali di Coppa Italia dove incontrerà lInter (mercoledì prossimo landata) ma perché Zdenek Zeman per la prima volta nella sua lunga carriera ha rinunciato al suo 4-3-3, ripiegando su un 3-
E ci sono riusciti grazie ad un gol del calciatore più atteso dallinizio del campionato e più criticato negli ultimi giorni, cioè Mattia Destro. «Mattia è un ragazzo importante, un giocatore importante che oltre al gol ha avuto anche altre occasioni. Ha fatto gol e speriamo che ne farà ancora di più». Sembrava lennesima serata storta per Mattia Destro: un grande lavoro su tutto il fronte avanzato - era lunico attaccante di ruolo a disposizione di Zeman - tante occasioni procurate e alcune, clamorose, sbagliate. Poi al minuto 97 il «regalo» di Pjanic, che gli serve un pallone impossibile da sbagliare: e Destro non perdona, siglando il suo sesto gol con la maglia giallorossa, il secondo in Coppa Italia, prima della corsa liberatoria fino alla panchina, dove è stato raggiunto dallabbraccio dei compagni. La faccia è quella di uno che si è tolto dallo stomaco un macigno. La serata sarebbe potuta essere molto più dolce, oltre agli errori individuali a pochi secondi dalla fine Neto gli ha negato la gioia della doppietta, ma limportante era raggiungere lobiettivo qualificazione.
A lui sono arrivati anche i complimenti di Daniele De Rossi, tornato a parlare dopo tanto tempo. «Destro - le sue parole - è un talento che la Roma non si deve far scappare. Non bisogna andare dietro ai pettegolezzi e ai gossip, già ho visto qualche sciacallo che prova a mettere in giro delle voci. È una vittoria importantissima che dà morale e fa gruppo. Abbiamo giocato una partita eccezionale, e ci siamo trovati bene col nuovo modulo. Le voci sul mio futuro? Le ho vissute in maniera abbastanza serena. Si è parlato troppo e si è alimentato questo tormentone e non ce nera bisogno. Sono orgoglioso di come mi sono comportato, ho sempre messo il bene della Roma davanti a tutto. Devo ringraziare imiei compagni, che ci sono sempre stati quando ne ho avuto bisogno. La professionalità non è mai mancata da parte mia, in questi mesi come in dodici anni di Roma ».