IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Solo il campo potrà dire realmente se sia servita e quanto la tournée americana a una Roma che aveva chiuso il 2012 col vento in poppa. La sosta natalizia è arrivata nel momento meno opportuno per Zeman che pro
E non è un caso se giocatori fondamentali sono entrati in palla proprio al momento giusto dopo aver capito cosa veramente il tecnico chiedeva loro. È il passato recente, spazzato via dai quattro gol rifilati a fine anno ai rossoneri, che avevano spedito negli Usa una Roma euforica. Stato d'animo che il gruppo giallorosso sembra però aver riportato intatto da Oltreoceano, dopo i quattro giorni trascorsi in compagnia di Topolino & Co.. Quantomeno la trasferta è servita a restituire il sorriso a qualcuno che lo aveva perso e cementare un gruppo che adesso si può davvero definire tale. Certo, nel frattempo, nella Capitale di cagnara se n'è fatta molta. Prima sulla necessità di fare questo viaggio lungo, rinunciando al riposo (presunto) di fine anno, poi sull'assenza di Osvaldo.
Un caso alimentato a mestiere dai soliti noti, che non si danno pace e stanno male se nella Roma va tutto nel verso giusto. Non c'è polemica, nessuno ce l'ha con nessuno e il reintegro immediato di Osvaldo nel gruppo ne è la conferma. E se oggi l'argentino dovesse partire titolare, sarebbe un bello smacco. Ieri comunque Zeman, uno che in genere non fa sconti a nessuno (o vogliamo mettere in discussione anche questo!?), è stato chiaro sull'attaccante argentino: «Una bestia» lo ha definito in riferimento alla sua condizione fisica, mentre Destro di strada ne deve ancora fare per essere al top. Magari è un complimento di circostanza per addolcire la pillola dell'esclusione. Difficile, ma non impossibile... Si vedrà!