IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Dopo Osvaldo, è il turno di Destro. Non passa giorno senza che gli attaccanti della Roma vengano accostati ad altri club e la giornata di ieri non fa eccezione. Ad essere dato sul piede di partenza stavolta è lex attaccante del Siena, finito nelle mire del Milan. Ad alimentare voci che a Trigoria non prendono neanche in considerazione («ripetiamo quanto detto su Osvaldo: è nostro e non si muove») ci ha pensato il presidente del Milan Silvio Berlusconi che, in piena campagna elettorale, a Radio Radio ha parlato della punta che vo
Dettro che tra Osvaldo e livoriano passano 7 anni e detto che uno è nel pieno della carriera mentre laltro, per quanto fortissimo, è nella sua fase discendente, Berlusoni ha detto chiaro e tondo che il Milan punta su giocatori giovani. Peccato (per lui) che sui giovani, tantopiù forti, punti anche la Roma che ha preso Destro in estate strappandolo alla concorrenza dopo una trattativa di mesi e non ha alcuna intenzione di privarsene. Ne adesso né tantomeno in futuro. Perché se è vero che per Osvaldo a giugno si faranno valutazioni legate anche al carattere, Destro viene considerato il presente e il futuro della Roma. Ventidue anni lui, ventuno Lamela (tutti e due ancora da compiere) sono ritenuti, indipendentemente dallallenatore che cè o che ci sarà in futuro, punti cardine del progetto romanista e non sono assolutamente sul mercato. Tantomeno italiano. Sul mercato cè invece Maarten Stekelenburg, per volontà sua più che della Roma.
A Trigoria lo terrebbero volentieri, almeno fino a giugno, convinti che possa giocarsi ancora le sue chance con Goicoechea. Ma lolandese, spinto anche dal suo procuratore che a giorni incontrerà Sabatini, non intende restare alla Roma per fare il dodicesimo, considerando anche che con van Gaal sulla panchina dellOlanda rischia di perdere il posto in nazionale. La prossima settimana Jansen dovrebbe portare al ds romanista le offerte per il suo assistito, probabilmente dalla Premier ma il futuro di questa storia è ancora tutto da scrivere. Chi dovrebbe andare via, ma in Italia, è Marquinho. Col Palermo è praticamente fatto tutto, si tratta sulla base di un prestito gratuito con diritto di riscatto anche se lultima parola, dopo la partita di Napoli, spetterà a Zeman. Il boemo non considera il brasiliano un titolare ma pare comunque poco propenso a privarsi di un ricambio a centrocampo per quanto capisca la sua volontà di andare in una squadra dove poter giocare con continuità. Cosa che a Roma non sta succedendo. Alla fine dovrebbe essere decisiva la volontà del ragazzo che non vede lora di avere una squadra che possa affidargli una maglia da titolare.