CORSPORT (R. MAIDA) - La furia gelida di Zeman è un attacco contro le forzature che distorcono i pensieri, ma è anche una difesa dei concetti originali. De Rossi è uno del gruppo, non un primus inter pares, e non ha un appeal internazionale così forte come comunemente si pensa.
OTTIMISMO - Sulla partita, Zeman è sicuro delle possibilità della sua squadra: «Non credo che la Roma sia inferiore alla Fiorentina, al di là della classifica. Sul piano del gioco si sono comportati bene loro e bene noi. Non mi piace pensare a una serata di svolta perché io penso che tutte le partite siano importanti: lho sempre detto, valgono tutte tre punti. Mi auguro che la Roma continui il suo percorso di crescita, con la stessa voglia che si è vista negli ultimi tempi: non dobbiamo essere soddisfatti, non abbiamo ancora fatto nulla». (...)
LANALISI - Come sempre, Zeman cerca di confondere le idee sulla formazione. A maggior ragione oggi, con lintera rosa a disposizione. Lascia aperti tutti i ballottaggi, compreso quello tra i portieri: «Stekelenburg è guarito. Ma bisogna valutare se è il caso di farlo rientrare subito: ha fatto una settimana di allenamenti». Nemmeno Lamela, che rientra dopo 17 giorni dalla brutta distorsione alla caviglia, dà garanzie assolute, mentre Osvaldo continua a combattere con il fastidio al collo del piede destro e comunque potrebbe essere escluso: «Erik non è al cento per cento. Osvaldo invece ha un problema al piede, deve stringere i denti per essere a disposizione. Stiamo a vedere». Chiusura su Pjanic, spesso criticato e ora elogiato: «Mi ha soddisfatto. Ho cambiato idea su di lui: fra i tre davanti può dare un contributo. Invece se sta in mezzo al campo con Tachtsidis, possono esserci problemi quando gli avversari hanno la palla».