IL ROMANISTA (V. META) - A guardarlo non si direbbe che lultima settimana gli ha cambiato la vita: gli occhi attenti e le fossette sempre in agguato suggeriscono piuttosto che il bello debba ancora venire. «Mi ripetevo sempre
Contro il capocannoniere El Shaarawy («che non ho mai incontrato da nessuna parte perché sono troppo piccolo») potrebbe essere il secondo 95 a esordire in Serie A (più precoce di lui soltanto linterista Lorenzo Tassi, che debuttò sedicenne nel 2011 con la maglia del Brescia), intanto era il più giovane di tutti nellultimo raduno del 2012 dellUnder 21 di Devis Mangia, anche se oggi non esordirà nellamichevole contro lUnder 21 di Serie B, perché in serata ha lasciato la Borghesiana per un affaticamento muscolare alla coscia destra. Un forfait a scopo precauzionale, a Trigoria nessuno vuole rischiarlo. «Sono orgoglioso di questa convocazione, è arrivata in un momento importante e sto cercando di dare il massimo perché se lavoro bene magari avrò anche una chance per giocarmi il posto in Israele e poi potrebbe anche essere un trampolino di lancio per la Roma. Sono lunico qui che non ha esordito fra i professionisti in campionato, ma credo che per il mister sia stato decisiva la partita con lAtalanta».
Fino alla gelida notte di Coppa Italia, il difensore che ha stregato Zeman dimostrando classe, personalità e anche parecchio spirito di sacrificio, per giocare una partita aveva dovuto aspettare lazzurro e non sempre era bastato, perché in Under 19 gioca sotto età e capita che Evani gli preferisca compagni più grandi che giocano sì, ma in Primavera, dove lui questanno non ha mai messo piede, «anche se qualche partita con loro lavrei fatta senza problemi. Però in questi tre mesi non mi sono mai scoraggiato, anche perché intorno a me ho sempre sentito la fiducia del mister. Sono stati mesi di duro lavoro, in cui ho pensato soltanto a fare bene. Se sarebbe stato meglio andare a giocare, magari in Serie B? Ma no, io sto bene alla Roma. Ero il più piccolo di tutti, è normale che non giocassi: devo solo lavorare, poi se capita loccasione di giocare, devo essere bravo io a sfruttarla». Nellultima settimana gli sono arrivati i complimenti di Totti, quelli di Burdisso, tante richieste di autografo e pure la convocazione di Mangia: «Sicuramente è un grande momento, è come se negli ultimi dieci giorni la mia vita avesse accelerato tutto insieme. Burdisso è stato veramente gentile, lho ringraziato già dopo la partita. Orgoglioso delle parole del Capitano? Beh, voi che dite...». E dire che invece la popolarità è una cosa che ancora rifugge: «Per fortuna abito fuori Roma, quindi qualche autografo lho firmato giusto a Trigoria. Ma io sono sempre lo stesso ragazzo di Nettuno, quartiere San Giacomo». Di sicuro da luglio in poi è migliorato: «Sì, moltissimo. Anche se in allenamento ancora non mi azzardo a toccare Totti!».