GASPORT (G. SARDELLI) - Rock e Champions. A suon di gol. Perché dietro a Jovetic, capocannoniere viola con 6 centri, c'è Rodriguez. Quattro gol, come Toni, e record personale in campionato già superato. «Con la Samp però ho sbagliato porta scherza Gonzalo Segno spesso perché Borja e Pasqual calciano
Domani c'è la Roma, anche la Fiorentina sarà rock?
«Dopo due pareggi consecutivi è importante vincere. Sarà una bella partita contro un avversario diretto per la Coppa».
Quale Coppa?
«Vediamo. La Champions ha un gusto speciale. Darò tutto per tornare a giocarla con la Fiorentina. Sapendo che sarà molto dura».
Tornando a domani, è Totti il pericolo numero uno?
«E' un campione, non ho mai giocato contro di lui né contro la Roma. Però in Spagna ho affrontato Osvaldo quando era all'Espanyol, è fortissimo».
Test duro per la difesa contro l'attacco di Zeman.
«Stiamo lavorando per fermarli, è bello giocare queste gare. Ma nel calcio la paura non deve esistere. Io la penso così. Partita importante, ma non decisiva».
Scudetto a Firenze: possibile?
«Sognare è giusto e bello, in Italia però ci sono molte grandi squadre. La testa, adesso, va solo alla Roma».
A proposito di sogni, che ne pensa di una coppia difensiva nell'Argentina composta da lei e Roncaglia?
«Ho esordito in nazionale a 17 anni, spero di tornarci presto. Tutto passa dalla Fiorentina: do il massimo, se arriverà la convocazione meglio».
Il giocatore più forte che ha mai affrontato?
«Messi. Anche Zidane era incredibile. E Riquelme».
Jovetic è lontano da loro?
Tra i difensori a chi si ispira?
«In Europa a Maldini. Il mio idolo, però, era Oscar Ruggeri: ha giocato anche nel San Lorenzo».
Che per lei non è una squadra come le altre.
«Per me e la mia famiglia il San Lorenzo è tutto. Lì ho iniziato a giocare. Lì sogno di chiudere la carriera. Potevo tornare anche in estate, poi arrivò la Fiorentina. Per almeno tre anni (data di scadenza del contratto, ndr), da Firenze, non mi muovo».
Lei ha subito tre infortuni al ginocchio, dei quali due gravi. Quanto hanno influito sulla carriera?
«Non so, la cosa più dura è stata rimanere fuori dal campo due anni. Però gioco sereno, con la testa libera. E nelle ultime stagioni ho cambiato il mio modo di giocare. Più tranquillo, meno irruento: in Spagna mi ammonivano sempre».
Un calvario simile lo sta passando Giuseppe Rossi, suo ex compagno del Villarreal.
«L'ho visto dopo la prima operazione. E' una persona forte, e un ragazzo splendido: tornerà il campione di prima».
Sembra piaccia molto alla Fiorentina. E se vi raggiungesse? «Magari».