IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Il giorno dopo il boom cè la conta dei danni. Daniele De Rossi non ha preso bene una parte delle dichiarazioni rilasciate da Zdenek Zeman al Tg1. Specialmente quelle sulle in cui il tecnico fa riferimento alle presunte squadre che corteggerebbero Daniele. Tra laltro sono parole che non
De Rossi, arrivato ieri mattina a Trigoria, è salito subito ai piani alti della palazzina del Bernardini, condizionato dai titoli dei giornali, non avendo ancora sentito il registrato dellintervista. Sabatini e Baldini hanno accolto lo sfogo del calciatore, lo hanno tranquillizzato e gli hanno consigliato, prima di dare giudizi definitivi, di ascoltare la registrazione. Cosa che Daniele ha fatto. Rimanendo alla fine dellidea che quella frase sulle squadre che (non) lo cercano, forse, Zdenek poteva risparmiarsela. Ma qual era lo scopo? Chi cè dietro le frecciatine del boemo? La Roma vuole scaricarlo e Zeman è il mezzo del club? Sono tutti interrogativi vivi (e da tempo) nella testa di Daniele, che vuole arrivare alla verità. Il rapporto con Zeman non decolla, questa è lunica certezza.
Tutto ciò, sia chiaro, non vuol dire che De Rossi andrà via sicuramente (il Psg - al di là delle dichiarazione di Ancelotti - spera di averlo), così come non è scontato che adesso non giocherà più o lo vedremo poco tra i titolari. Anzi, la sensazione è che domani sera con la Fiorentina vada in campo. Da centrale, da intermedio, cambia poco. Sensazione sì, ma anche frutto di alcuni precedenti: un esempio su tutti, al di là di come è andata, Daniele il derby lha giocato da titolare. E da centrale. Sono passati tre turni, la Roma ha fatto nove punti senza De Rossi e ora torna inevitabilmente il dubbio. Ieri, allenamento a Trigoria: Daniele entra in campo, saluta regolarmente il tecnico e si allena con tutti i suoi compagni. Zeman non lo schiera nella formazione titolare, cosa già successa e poi lo abbiamo visto titolare. Si dice che il terzetto di centrocampo anti Fiorentina sarà De Rossi più Florenzi con Tachtsidis regista. Pjanic sta così e così e Bradley a Siena non ha giocato la sua migliore partita. E a questo punto le dichiarazioni di Zeman possono aver prodotto in De Rossi solo una voglia di dimostrare già domani sera che il tecnico si sbaglia e che lui per la Roma (e viceversa) non è uno normale. Vedremo.
«È un protagonista di questa squadra - ha detto Perrotta a Sky - un giocatore eccezionale attaccato alla squadra e alla società: solo noi sappiamo quanta amarezza aveva negli spogliatoi dopo lespulsione nel derby. Ha giocato qualche partita normale e ci si interroga su di lui, ma credo che non lascerà la Roma», continua Perrotta, interpellato anche sulla vicenda Sneijder: «Negli ultimi anni sta prendendo piede una tendenza che non mi piace: quando un giocatore rifiuta un rinnovo viene messo ai margini dalla società. Allestero non succede, lo considero un malcostume». Perrotta spera di giocare domani sera, dopo la resurrezione di Siena. «È stato un momento che non dimenticherò mai, quellabbraccio con i compagni, il gol, valgono più di un trofeo. Zeman? Gioca da trentanni nella stessa maniera, per lui conta fare un gol più degli altri, ma credo che questa Roma sappia difendersi comunque bene. Montella? Mi ha sorpreso come allenatore: equilibrato e bravo a far giocare bene le squadre».
Altre notizie dal campo: Lamela si è rivisto insieme con il gruppo e spera in una convocazione. Difficile che però Zeman lo mandi in campo dallinizio. A Trigoria, il tecnico ha provato un tridente pesante, composto da Destro, Osvaldo e Totti. Con litaloargentino che ha preso un colpo sulla caviglia e ha lasciato anzitempo il campo. Uno stop dettato da motivi precauzionali.