CORSERA (B. TUCCI) - Il derby cancella tutto il pregresso: le polemiche, le formazioni sbagliate, i contrasti nello spogliatoio, le accuse dei tifosi, le difese dei presidenti o delle società, le scuse dei protagonisti. Ogni cosa viene cancellata, perché lattesa è spasmodica e vincere questa partita vuol dire spesso riconciliarsi con il pubblico. Ecco perché la settimana che si vive da Testaccio a Vigna Clara, da Trastevere alla Garbatella è diversa dalle altre.
In un derby, il pronostico è sempre difficile. Stavolta, se possibile, sarà ancora più complicato: Lazio e Roma stanno attraversando itinerari diversi. Mentre, fino a due o tre settimane fa, i biancazzurri partivano favoriti; oggi, tale sicurezza non cè più alla luce degli ultimi risultati che sono stati un autentico disastro per la squadra di Petkovic. Prima Firenze, poi Torino e infine Catania hanno messo il mister in ginocchio. Il gioco brillante e aggressivo è sparito, alcuni elementi hanno perduto lo smalto dei giorni migliori, la manovra non è più quella delle prime giornate di campionato. Al contrario, la Roma, dopo alcune sonore batoste, è sembrata rivivere nel match con il Palermo, diffondendo ottimismo pure tra chi riteneva che questa fosse una stagione fallimentare.
E ora? È vero che una rondine non fa primavera ma è un fatto che le azioni giallorosse sono in rialzo. Dallaltra parte del Tevere, il ragionamento è differente e si basa sui numeri. Primo: la Lazio ha una migliore posizione in classifica. Secondo: con il rientro di Klose (assente a Catania) la situazione si capovolgerà e lattacco biancazzurro tornerà ad essere quello che ha fatto tremare molte difese. Chi ha ragione e chi torto? Impossibile trovare una risposta a questo interrogativo. E quindi, cè da sperare, per il bene dello spettacolo e la delizia di quanti assisteranno al derby, che Roma e Lazio giocheranno al meglio. E cioè, che i biancazzurri dimenticheranno in fretta lumiliazione vissuta in Sicilia e che i giallorossi ripetano la prova di domenica scorsa. Sarebbe un match bello e scintillante anche se, alla fine, qualcuno piangerà e gli altri rideranno. Ma questa è la legge dello sport. Dura lex, sed lex.