Esplode lo spread dei gol della Roma

06/11/2012 alle 08:52.

GASPORT (A. PUGLIESE) - I bookmakers sono già certi che sarà l'anno dei fuochi giallorossi. I numeri, del resto, parlano chiaro. Nessuno segna quanto la Roma (26 gol, compresi i 3 virtuali di Cagliari), nessuno ha un attacco come quello giallorosso

 
Paragoni Nel primo anno di Zeman alla Roma, dopo 11 gare gli attaccanti segnarono 18 gol su 23 (78,3%, con 8 di Balbo, 5 di , 3 di Paulo Sergio e 2 di Delvecchio), quello dopo 17 su 21 (81%, 6 reti per e Delvecchio e 5 per Paulo Sergio). Lo scorso anno, con Luis Enrique, l'attacco fu anche meno prolifico: 9 gol su 15 (60%), con 5 reti di Osvaldo, 3 di Bojan e una di Lamela. Quest'anno, invece, è tutta un'altra musica. , depresso dalla gestione asturiana, è tornato a splendere con 4 gol e tre assist vincenti («Lui, Baggio e Rivera sono il calcio», ha detto domenica sera Zeman). E mentre Osvaldo si è confermato più o meno sugli stessi standard (6 le reti attuali, una in più dello scorso anno) a fare la vera differenza è stata l'esplosione di Lamela, in questo primo scorcio di stagione a segno già in 7 occasioni (un gol a testa, invece, per e Lopez). «Quando Erik accelera o parte palla al piede è un giocatore fantastico, anche se è costato tanto», ha detto Salvatore Bagni. Più tardi, Lamela ha incassato anche i complimenti del suo d.s. : «Un paragone con Pastore? Sono simili come collocazione in campo, ma diversi per caratteristiche. Pastore vede le linee oscure di passaggio. Lamela ha grandi capacità di percussione palla al piede».
 

Nervosismo L'unica nota sbiadita nell'attacco giallorosso finora è dunque Mattia , espulso dopo il suo primo gol in giallorosso. «Sono contento si sia sbloccato, ha fatto un bel gol — dice Vincent Candela — Di certo, non se lo dimenticherà facilmente visto cosa è successo dopo». Già, del resto Mattia ieri era nervoso fin dall'inizio, quando Zeman ha comunicato la formazione. si aspettava di giocare e il suo nervosismo è stato poi evidente in tutto: quando lo ha chiamato Zeman per entrare (senza quasi ascoltare i suoi suggerimenti), sui due gialli e su quella maglietta gettata per terra nel tunnel. Alla fine, negli spogliatoi, il nervosismo ha lasciato spazio alla mortificazione. «Non capisco le critiche nei suoi confronti — dice Giuseppe Sannino, suo ex allenatore a Siena — Ha 21 anni, diamogli del tempo e farà parlare sicuro di sé». A Roma ne sono convinti un po' tutti. E allora, poi, l'attacco sarà davvero stellare.