Equivoci e gol: è un film horror

02/11/2012 alle 09:09.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - Lamela e Totti. E Florenzi forse, ma più per l’impegno, stavolta, che per una mera considerazione tecnica o tattica. L’horror moviedi Parma conferma che questa è la Roma delle eccezioni positive, dei singoli illuminati che dispensano classe o fiato oppure entrambe le cose, di anime spinte dal talento a tentare l’impossibile, qualche volta riuscendoci, qualche volta no. Questa è l’eccezione. Questa è la Roma.

QUELLO CHE NON VA Continuiamo a incassare gol, continuiamo soprattutto a incassarne uno in più dell’avversario. Piris è un nella norma, e Marquinhos sono in costante lotta contro le forze del male, si vedono piovere attacchi da ogni parte e quando la Roma si allunga troppo, il fortino alza bandiera bianca. Dodò è un meraviglioso prospetto di campione, ma per ora resta un prospetto. Non esiste mai al mondo - è successo in Roma-Udinese - che prova a chiudere il triangolo con Dodò, Dodò non lo capisce e deve essere a tentare di riprendere la palla sulla linea del fallo laterale. Il titolare a sinistra è Balzaretti, che però è al terzo infortunio stagionale: uno in ritiro in Nazionale, due con la Roma. L’alternativa, a destra e a sinistra, può essere Taddei. E potrebbe bastare questo a spiegare quel profondo sentimento di desolazione che ormai accompagna le partite della Roma. Il centrocampo. Qual è quello titolare? Il "capo regista" è Tachtsidis, che poteva andare bene in Serie B al Verona, ma per ora (per ora) non può andare bene in Serie A con la Roma. A Zeman piace perché il greco fa quello che gli viene chiesto. Non deve portare palla, non deve lanciare lungo, deve servire intermedi e attaccanti esterni e farlo rapidamente. Se però sbaglia un passaggio, evento frequente, apriti cielo: ripartenza dell’avversario, difesa in imbarazzo e consueta bandiera bianca del povero fortino difensivo. A Parma però non c’era, a Parma nel ruolo del denigrato Tachtsidis c’era , solo che la differenza non si è vista. è invece scomparso dalla scena, al Tardini è finito in panchina e non è entrato neanche quando Zeman ha tolto Bradley. Meglio Perrotta, che ha tredici anni di più ma che i movimenti da incursore li fa da una vita. Dall’era Spalletti. Anche Zeman è in difficoltà ora perchè non è riuscito ancora a porre rimedio a quello che non va. Se la Roma rende la metà, è lui che deve capire perché. Qua non c’entrano i campi allagati, che sono allagati anche per gli altri, e non c’entrano nemmeno i gol in fuorigioco, che rischiano di diventare un alibi per il gruppo. C’entra che la squadra non sta dimostrando di seguire il suo allenatore.

QUELLO CHE VA Note liete. Sembrerà un paradosso dopo Parma-Roma, ma non ci si può lamentare dell’attacco, il migliore del campionato assieme alla . ha fregato il tempo, Lamela è una stelletta sul petto di , non è ancora un alieno, ma se continua così lo diventerà presto. Osvaldo ci aveva abituato troppo bene. Se stecca, come a Parma, non è sufficiente il gol numero 218 in Serie A di . è un tesoro (ancora da scoprire) in panchina. Verrà il suo momento, verrà il giorno che questo maledetto diluvio cesserà, verrà per e verrà per la Roma. È il tempo, però, che adesso gioca contro questa squadra, e paradossalmente contro Zeman. C’è il Palermo. Poi c’è la Lazio. Poi chissà.