IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Finalmente il gol e allOlimpico. Meglio di così, avrebbe dovuto (voluto) dire Mattia Destro. No, non può. Anche stavolta va a casa in silenzio. Triste come gli era successo dopo tuttele altre gare di questo torneo. Lundicesima, la più bella è finita proprio come quelle che lhanno preceduta. Perché lattaccante, nella serata in cui trova la prima rete in giallorosso, perde il derby di domenica.
Tutto in 7, quelli giocati prima del rosso ricevuto dallarbitro. Un inutile fallo a centrocampo appena entrato e una maglia tolta, nemmeno del tutto, dopo la rete. Un giallo tira laltro, fino al rosso. I compagni hanno provato a nasconderlo al direttore di gara, a dargli il tempo di rimettersi, nel girotondo festoso organizzato attorno a lui dopo il gol e con Osvaldo che scherzava e rideva, la 22 giallorossa che proprio non riusciva più a infilarsi. In quei secondi Mattia mostrava tutta la rabbia accumulata in due mesi di digiuno, lunico gol stagionale segnato a Modena contro Malta l11 settembre in azzurro.
Nervosismo portato in campo, anche perché in estate era stato il giocatore italiano più ambito e alla fine anche quello pagato di più, 19 milioni. Zeman lha difeso: troppi fiscale il regolamento. De Marco, è statomolto severo. Era il gol del 4-1 a 10 dal termine. Destro ha fatto una sciocchezza. Da ventunenne che ancora non sa controllare emozioni e tensioni, tanto che rientrando negli spogliatoi ha buttato lamaglia a terra. La multa è scontata. La punizione è già ufficiale: niente Lazio, domenica prossima.