IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Stavolta ci spera più del solito. Stavolta Mattia Destro spera che tocchi a lui dallinizio lunedì contro il Torino perché quello che è successo a Roma-Palermo ancora non gli è andato giù. Ce lha con se stesso, ce lha con un periodo no che non ne vuole sapere di finire. Il primo gol in giallorosso contro i
Carattere non facile, quello di Destro, amore smisurato per il gol e per Ibrahimovic. Vive al Torrino, ogni tanto incontra i tifosi, qualcuno dopo il Palermo ha anche provato a tirargli su il morale. Ci hanno provato anche i dirigenti, che hanno compreso lingenuità commessa dopo il gol soprattutto perché sanno quanto Destro stesse vivendo male il digiuno. Lui, daltronde, è uno che pur essendo giovanissimo non ha problemi a dire quello che pensa. Un anno fa, appena arrivato a Siena, ebbe a che dire con Sannino. Si mandarono a quel paese anche piuttosto pesantemente e nelle prime quattro giornate Destro andò in tribuna: «Non ero pronto per certi movimenti - le sue parole - poi col lavoro li ho capiti ed è cambiata la stagione». Con la Roma questo cambiamento ancora non cè stato.
E pensare che, da Boston, Zeman ne parlava così: «È un acquisto importante per noi, un giocatore più mobile rispetto a Totti e Osvaldo». Questa mobilità si è appena intravista e Mattia, nellattacco più forte della serie A, trova ancora poco spazio. Lunedì potrebbe (vorrebbe) avere loccasione per riscattarsi. Osvaldo non sta benissimo e quindi il boemo potrebbe (dovrebbe) dargli unoccasione dal primo minuto. Chi gli è accanto dice che ci spera tanto e che unaltra panchina lo butterebbe ancora più giù. Senza fare polemica, senza alzare la voce, Destro chiede spazio. E spera che gli venga concesso consapevole che, con Osvaldo, Lamela e Totti davanti, non deve sbagliare niente. In campo e fuori. Per lui, adesso, è arrivato il momento di crescere. A suon di gol.