IL TEMPO (G. GIUBILO) - Ci voleva proprio, questa appassionante parentesi di amichevoli internazionali, per portare a Trigoria un raggio di sole e affievolire i nembi minacciosi che il derby aveva accumulato. Per fortuna la partita col Torino si gioca di lunedì sera (sai che festa all'Olimpico!) e dunque c'è qualche margine di tempo per rimettere insieme i cocci prodotti dalle Nazionali
Chiaro che adesso avremo una lunga pausa di riflessione prima che si riproponga il problema De Rossi, che con la sua imperdonabile ingenuità ha dato modo a Prandelli di scagliare i fulmini da nume vendicatore, in nome di un codice etico che ha molto di pretesco. Basterà ricordare quanto di etico ci fosse realmente nell'esclusione di Criscito dalla spedizione europea, mentre era stato mantenuto in organico Bonucci, che pure con la giustizia sportiva aveva qualche problemino più serio. Sempre che la Bosnia abbia il buonsenso di restituirlo indenne, lunedì dovremmo rivedere in campo Pjanic, che il suo disappunto per il trattamento ricevuto aveva espresso in termini inequivocabili, comiche le smentite dirigenziali. Daniele ha molto da farsi perdonare, anche se il suo comportamento schizofrenico ha radici profonde, una pubblica sconfessione, coinvolgendo anche un Osvaldo da salvaguardare gelosamente. Mi sembra lecito ricordare che, in estate, De Rossi e Pjanic erano i due pezzi da novanta di un eventuale mercato giallorosso in uscita. Forse sarebbe stato meglio se Zeman avesse messo le carte in tavola, circa le sue predilezioni, magari la società avrebbe privilegiato altre soluzioni. Adesso si rischia di perdere due campioni, dal valore masochisticamente svilito, in omaggio al gioco. Del quale ancora non si vede traccia.