IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Se Zeman punzecchia De Rossi anche in una serata dove la vittoria doveva portare un po di sereno a Trigoria, un complimento il centrocampista lo riceve almeno da quello che è di fatto il calciatore che gli contende il ruolo in campo, Tachtsidis: «De Rossi mi aiuta sempre, mi dice cose che fanno piacere. Per me Daniele è il migliore centrocampista centrale che cè in Italia. Sono contento di poter allenarmi e giocare insieme a lui». Singolare che lo definisca centrocampista centrale mentre Zeman lo vede principalmente come interno.
E il turno di Burdisso, tornato nuovamente titolare: «Ci vuole un po di tempo per entrare nei meccanismi dellallenatore. Avevamo problemi simili anche con Luis Enrique, li stiamo affrontando. Ora cè il derby: siamo tutti sulla stessa barca e vogliamo solamente il bene della Roma.Qui la partita con la Lazio è iniziata non oggi ma già da qualche tempo». Prima di congedarsi, difende Destro: «Per un ragazzo giovane come lui non è facile, siamo tutti con lui. Sappiamo che prima o poi dimostrerà la sua qualità. Mi dispiace tanto per la sua espulsione ma ora si è sfogato, ha segnato anche se non si è regolato con il cartellino giallo. Sono comunque convinto che prima o poi arriverà il suo momento».
Nota dolente della serata, oltre allespulsione dellex attaccante del Siena, le poche presenze allOlimpico. Sarà forse per i primi freddi o perla pioggia, o più probabilmente per le speranze disattese dalla squadra di Zeman. Fatto sta che ierisièregistrato il minimo stagionale di presenze allo stadio. Tra abbonati e paganti gli spettatori erano intorno alle trentamilaunità (30.598). Un dato significativo, soprattutto se paragonato alle precedenti gare interne della Roma. Dal debutto con il Catania (51.000 spettatori) è stata una discesa continua. Con il Bologna - quasi45.000 con la Sampdoria (37.000), per risalire il giorno della Hall of Fame (40.000 presenze) contro lAtalanta e tornare ai 36.400 con lUdinese, sino ai 30mila di ieri. Dati che dovranno far riflettere.