IL TEMPO (A. AUSTINI) - Finalmente Zeman può aprire la cassaforte e tirare fuori il gioiellino tenuto nascosto per quattro mesi. Stasera contro lUdinese Dodò è pronto a mostrarsi in tutto il suo splendore allOlimpico, che finora lo havisto allopera per sei minutidiunamichevole. «È molto probabile che giochi dallinizio - annuncia il tecnico
Dal 50% non può essere certo passato al 100%, e infatti «è utilizzabile - spiega il boemo- ma bisogna vedere se per tutta la partita.Primadi averlo in allenamento l'ho studiato in dvd e mi ha impressionato per la corsa e il piede.Quiancora non lo ha dimostrato, spero lo faccia presto». Sulla corsia sinistra Dodò potrà sfruttare la classe di Totti per illuminarsi. Il capitano e Destro secondo Zeman «stanno bene»,ma dovrebbe giocare solo il primo emagari mercoledì aParma toccherà allaltro. «Destro - spiega il boemo - può fare il centravanti o lesterno a sinistra. In questo momento lui e Osvaldo non riescono a esprimersi a destra».
Intanto Sdengo si affida alla certezza Totti e nega che lui e la squadra si autogestiscano: «Se ne sentono tante, che gioca come vuole lui oppure che è lunico a seguirmi. Per me è importante che io creda nelle mie idee e lo facciano pure la maggior parte dei giocatori». A Genova De Rossi è rientrato nella parte «sana» della squadra. «Ha fatto due ruoli insieme - ammette Zeman - e per me va bene: più cose fa un giocatore e meglio è». Caso congelato, quindi. Ora lattenzione si sposta su Pjanic. «Non posso schierarlo a sinistra con Totti perché in fase di copertura nonè ancoraungrande giocatore. Per lo stesso motivo non può fare il mediano. Ho sette centrocampisti, purtroppo ne possono giocare solo tre». Zeman si stizzisce ancora quandosi parla di medici. Evidenti nelle ultime settimane le diversità di vedute sui recuperi, «ma le diagnosi che leggo non le dà la Roma- precisa - su Destro avevo ragione, mentre Balzaretti lo riavrò la prossima settimana. Devo dire che i medici sono bravi perché recuperano prima i giocatori?». Il nervo resta scoperto. Come quello stimolato dalla Juve. «Agnelli ha ragione, servono riforme, lo dicono tutti. Ma ventanni di calcio lo hanno avuto in mano loro e cera tutto il tempo per fare le migliorie». Difficile dargli torto.