CORSPORT (R. MAIDA) - Si può ammirare nella versione battagliera, con la mitraglia in stile Batistuta, o apprezzare per il romanticismo, con la dedica per la mamma. In tutti e due i casi, non si può ignorare il fattore Osvaldo. Sempre più esplosivo, sempre meno controllabile. Una rockstar reincarnata in un calciatore. In
CRESCITA - A Genova, due giorni fa, ha firmato la prima doppietta da quando ha provato la maglia della Roma. E stata limmediata replica a Zeman che aveva rinunciato alla sua potenza due settimane prima, con lAtalanta. Ma anche una reazione costruttiva allespulsione rimediata in Nazionale. «Osvaldo è un ragazzo focoso, ma si pente subito quando sbaglia» racconta lallenatore, che lo coccola come un figlio. In fondo, a Lecce è stato proprio Zeman a valorizzarlo. «E il giocatore più talentuoso della squadra dopo Totti, è una forza della natura» aggiunge, chiarendo il motivo per cui la Roma in estate non ha voluto venderlo. Probabilmente, se al posto di Luis Enrique (bravo a chiederne lacquisto un anno fa) fosse arrivato un altro allenatore, oggi Osvaldo giocherebbe in unaltra squadra. Ma dal momento in cui Zeman ha messo piede a Trigoria, ha restituito al numero 9 il tesserino di insostituibile: in ritiro ha provato tante soluzioni ma senza mai davvero credere di poter rinunciare al centravanti più adatto al suo gioco. In questo momento tra Osvaldo e Destro, salvo situazioni contingenti, lattaccante che va in panchina è Destro.(...)
TIMORI - Certo, poi ci sono le questioni disciplinari. Al «focoso» Osvaldo ogni tanto saltano i nervi - otto espulsioni in carriera, non poche per un attaccante di 26 anni - e una squadra ha bisogno di stabilità. Ma se Zeman, che lo conosce bene, riuscirà a incalanare la sua energia nella direzione giusta, allora i tifosi della Roma si divertiranno. Domenica sera, intanto, si sono pure spaventati, perché nel finale il nostro eroe è stato toccato durissimo al polpaccio. Dalla tribuna il rumore si è sentito nitido: stonk . Fortunatamente è stata solo una botta, Osvaldo giocherà anche contro lUdinese. «Ora non dobbiamo fermarci, se continuiamo di questo passo faremo grandi risultati» ha promesso. E a proposito di disciplina: pochi mesi fa, proprio dopo un gol allUdinese, andò negli spogliatoi e discusse con Baldini, che tre giorni prima aveva rimproverato pubblicamente alla squadra una scarsa personalità per la catastrofe di Lecce (2-4). Stavolta magari si limiterà a mantenere la sua media realizzativa, imitando lidolo Bati che oggi sembra meno lontano. (...)