LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Il ritornello è quello degli ultimi due anni: un quarto dora di riunione negli spogliatoi tra allenatore e giocatori per analizzare le cause di disfatte croniche. Dopo la sconfitta interna in rimonta contro lUdinese, la Roma somigli
Zeman non è in bilico, non ancora. Ma a Trigoria laria inizia a farsi pesante, anche intorno allallenatore (ieri nessun confronto con i dirigenti). «Non cè necessità di difendere il suo lavoro, non è indietro rispetto alle aspettative», sostiene lamministratore Fenucci. Proprio al dirigente il giudice sportivo ha inflitto unammonizione con diffida «per unespressione irriguardosa rivolta agli Ufficiali di gara »: il colmo per una società che aveva annunciato di porsi «come se gli arbitri non ci fossero».
Tra le sanzioni anche una multa per «cori e grida costituenti discriminazione razziale» piovuti dalla curva contro Armero. Ieri a Trigoria assemblea degli azionisti senza la proprietà Usa: tante domande dai soci di minoranza, risposte però vaghe. A cominciare dalle retribuzioni degli organi di amministrazione fornite non nel dettaglio ma solo in forma aggregata: «Le norme lo consentono ». A discapito della trasparenza però. Qualcuno tra i soci minori è pronto a portare la questione davanti alla Consob.