Legge sugli stadi ferma, ma la Roma si muove

02/10/2012 alle 10:09.

IL ROMANISTA (F. CASSINI) - Non solo faccia a faccia con la squadra. L’arrivo a Roma del presidente Pallotta previsto per domani sarà utile a riprendere anche un altro discorso, che la stessa società ha più volte indicato come fondamentale per il futuro del club: lo stadio di proprietà. L’argomento è all’ordine del giorno nell’agenda della dirigenza americana, tant’è che Pallotta sarà accompagnato dall’amministratore delegato Mark Pannes, cui la questione sta particolarmente a cuore. Possibile un’accelerata sul fronte progetto, almeno per quanto riguarda la definizione dell’area in cui costruire l’impianto



In una recente intervista a Sky, Claudio (sul quale c’è un forte pressing del Milan) aveva tracciato il profilo della zona che dovrà ospitare il nuovo stadio, ma senza fare nomi: «I siti presi in considerazione sono tre-quattro, sono tutte aree all’interno del Raccordo Anulare». Colloqui che potrebbero essere avviati proprio con l’arrivo di Pallotta e Pannes e che potrebbero portare a breve all’individuazione del terreno su cui far sorgere un impianto che è considerato imprescindibile per la crescita della Roma. Intanto, però, la politica temporeggia e la legge sugli stadi, approvata alla Camera, è ancora in attesa di essere discussa a Palazzo Madama. Ieri ai microfoni di Gr Parlamentiè intervenuto il senatore del Pdl Alessio Butti, primo firmatario del provvedimento in Senato:
«In Italia vince sempre l’eccesso di burocrazia - ha detto -. Questo disegno di legge in Senato è stato approvato circa tre anni fa in commissione senza passare dall’Aula: tutti d’accordo, i soggetti coinvolti non solo si sono manifestati disponibili ma addirittura entusiasti. Poi la legge arriva alla Camera e si ferma due anni e mezzo in un pantano schifoso, dovuto anche a questioni romane. C’e’ stato un pantano romano, qualche dirigente si è agitato, le sessioni romane di Legambiente e Wwf hanno manifestato perplessità in materia ambientale quando in realtà questa legge non consente né deroghe né speculazione edilizia. Legambiente e Wwf si assumano le responsabilità di avere sollevato questioni stupide. Ora il ddl è in commissione in sede deliberante, voteremo gli emendamenti e speriamo venga approvata quanto prima. Gli enti locali non hanno più un euro, i consigli comunali non possono più prendere per il naso i privati. Questa è una legge che dà certezze sui tempi e che va incontro alle società sportive: non solo alle società di calcio, ricche per antonomasia, ma anche a quelle di altre discipline visto che si parla di palazzetti».