IL ROMANISTA (F. CASSINI) - Non solo faccia a faccia con la squadra. Larrivo a Roma del presidente Pallotta previsto per domani sarà utile a riprendere anche un altro discorso, che la stessa società ha più volte indicato come fondamentale per il futuro del club: lo stadio di proprietà. Largomento è allordine del giorno nellagenda della dirigenza americana, tantè che Pallotta sarà accompagnato dallamministratore delegato Mark Pannes, cui la questione sta particolarmente a cuore. Possibile unaccelerata sul fronte progetto, almeno per quanto riguarda la definizione dellarea in cui costruire limpianto
In una recente intervista a Sky, Claudio Fenucci (sul quale cè un forte pressing del Milan) aveva tracciato il profilo della zona che dovrà ospitare il nuovo stadio, ma senza fare nomi: «I siti presi in considerazione sono tre-quattro, sono tutte aree allinterno del Raccordo Anulare». Colloqui che potrebbero essere avviati proprio con larrivo di Pallotta e Pannes e che potrebbero portare a breve allindividuazione del terreno su cui far sorgere un impianto che è considerato imprescindibile per la crescita della Roma. Intanto, però, la politica temporeggia e la legge sugli stadi, approvata alla Camera, è ancora in attesa di essere discussa a Palazzo Madama. Ieri ai microfoni di Gr Parlamentiè intervenuto il senatore del Pdl Alessio Butti, primo firmatario del provvedimento in Senato: «In Italia vince sempre leccesso di burocrazia - ha detto -. Questo disegno di legge in Senato è stato approvato circa tre anni fa in commissione senza passare dallAula: tutti daccordo, i soggetti coinvolti non solo si sono manifestati disponibili ma addirittura entusiasti. Poi la legge arriva alla Camera e si ferma due anni e mezzo in un pantano schifoso, dovuto anche a questioni romane. Ce stato un pantano romano, qualche dirigente si è agitato, le sessioni romane di Legambiente e Wwf hanno manifestato perplessità in materia ambientale quando in realtà questa legge non consente né deroghe né speculazione edilizia. Legambiente e Wwf si assumano le responsabilità di avere sollevato questioni stupide. Ora il ddl è in commissione in sede deliberante, voteremo gli emendamenti e speriamo venga approvata quanto prima. Gli enti locali non hanno più un euro, i consigli comunali non possono più prendere per il naso i privati. Questa è una legge che dà certezze sui tempi e che va incontro alle società sportive: non solo alle società di calcio, ricche per antonomasia, ma anche a quelle di altre discipline visto che si parla di palazzetti».