IL TEMPO (E. MENGHI) - La Roma ricomincia da tre. Il nuovo anno inizia con una vittoria a Marassi, dove il Genoa prima di ieri aveva perso una sola volta e, soprattutto, lontano dall’Olimpico dorato. Il successo in trasferta mancava dal 26 ottobre, 9 giornate dopo i giallorossi si scrollano questo peso di dosso e cambiano marcia, chiudendo il girone d’andata a 41 punti, tanti quanti ne erano bastati al Napoli una stagione fa per laurearsi campione d’inverno. Spalletti resta dietro la Juventus, ma non molla di un centimetro e di fronte ad un Genoa battagliero il tecnico consuma la voce per mettere in riga la difesa che ancora ha qualcosa da sistemare e si fa bastare un autogol di Izzo per chiudere in bellezza il suo ciclo personale di 38 partite in A da quando è tornato a Roma. In tutto 87 punti, abbastanza per vincere un campionato prima che la Juve dei record alzasse sopra quota 90 il «prezzo» dello scudetto. In Liguria è arrivata una vittoria sofferta, e che fosse difficile lo si era capito dal primo giro di lancette, con Laxalt a scaldare i guantoni di Szczesny, tra i migliori dei suoi.
Ma sono Dzeko e compagni a fare la partita e a comandare il gioco, mostrando di avere fiato e gambe per farlo contro avversari in salute dal punto di vista fisico. Juric sviluppa il gioco sulle fasce e servono spesso i raddoppi dei giallorossi per tamponare soprattutto dalla parte di Perotti e Palmieri. Nell’attacco sprovvisto della velocità di Salah, l’argentino non affila gli artigli da ex ed eccede in altruismo quando al 28′ riceve da Dzeko e preferisce mettere a centro area per nessuno piuttosto che tentare il tiro. Il bosniaco, invece, ci prova da ogni lato, e serve l’intervento miracoloso di Perin per salvare sul colpo a botta sicura in avvio di gara, prima che il portiere lasciasse il campo in lacrime con il ginocchio sinistro ko. Il bomber giallorosso resta a secco, ma colleziona il 4° legno del campionato: un record particolare il suo. Decisivo ai fini del risultato è un tocco involontario di Izzo al 36′ del primo tempo sul tiro-cross di Bruno Peres, galvanizzato dopo aver procurato l’1-0: il brasiliano aveva da farsi perdonare gli erroracci nell’ultima del 2016 contro il Chievo. Il Genoa non cede nemmeno dopo la rete incassata e alza il pressing a centrocampo, limitando i piedi buoni di De Rossi e Strootman, finalmente con le pile ricaricate. Il capitano di Ostia, però, dovrà fermarsi subito: sia lui sia Rudiger prendono gialli pesanti e saltano Udine, dove rientra Manolas subentrato a Marassi solo nel momento del bisogno. La formazione è da rifare, ma il carattere c’è ed è un buon punto di partenza per la seconda trasferta di fila.