IL ROMANISTA (D. GALLI) - Totti ha lavorato a parte, ma col Genoa dovrebbe essere a disposizione, Destro è un ex e al Genoa ha segnato lanno scorso, Lamela viene dallottima partita con lAtalanta e col Genoa potrebbe concedere il bis, Osvaldo viene invece dalla panchina con lAtalanta e se col Genoa non gioca, sai le
Totti. The King. Sullerba di Marassi ha costruito il suo regno. Il 18 dicembre 2005, giorno di Samp-Roma, gioca per la prima volta (con Spalletti) prima punta e realizza il primo gol di unepoca nuova, unetà delloro culminata un anno e mezzo dopo con la conquista della Scarpa, doro pure quella. Ieri Francesco ha svolto del differenziato. Ha un risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra, ma le notizia che giungono da Trigoria invitano a un cauto ottimismo. Se Totti recupera pienamente, Totti gioca. E non perché si chiami Totti, ma perché - Zeman lha detto - le gerarchie le fa il campo e il Totti di oggi pare avere ingannato la vecchiaia, è più in forma lui di qualche compagno, non ha ancora segnato ma delizia i palati con la specialità della casa, assist, inviti a rete, intelligenza costantamente al servizio della squadra, eleganze mai fini a se stesse. Eleganze reali.
Destro. Oppure Osvaldo. È forse il vero grande ballottaggio di Genoa-Roma. Perché ormai Totti parte sempre a sinistra e Lamela a destra. Destro ha dalla sua parte il passato da ex, ha fatto male al Genoa dopo essere stato del Genoa - stagione 2010/11, 16 presenze e 2 gol in campionato - e cè riuscito in unoccasione storica, una partita che ha segnato la storia della Serie A: Genoa-Siena del 22 aprile. Lo scorso 22 aprile. Una data che non si dimentica. È il giorno in cui un gruppo di ultras genoani, sullo 0-4 per i toscani, per Destro, chiede alla squadra di togliersi la maglia.
Osvaldo. Con la maglia della Nazionale è andato in gol con lArmenia su assist di De Rossi ed è stato espulso con la Danimarca. È stato bravo a dribblare le polemiche, non ha risposto come forse avrebbe avrebbe voluto quando gli è stato chiesto dellesclusione dellOlimpico. Sa che Zeman non ce laveva solo con lui, quando dopo Roma-Atalanta ha detto che i giocatori devono pensare ai fatti loro. Sa che linvito era rivolto a tutta la squadra. Ieri ha segnato tre gol in partitella. Se non gioca e la Roma non vince, aspettatevi delle polemiche. Se gioca e la Roma non vince, idem. Non è facile risolvere rebus come questi. Però è meglio avere la possibilità di risolverli, che essere costretti a compiere delle scelte obbligate.
GLI ALTRI Oddio, non è che anche a centrocampo ci sia penuria di uomini. Anzi. Zeman ha provato due centrocampi, ieri. Uno composto da Bradley, idolatrato dalla stampa americana, Tachtsidis e Florenzi, in rete con lUnder 21, laltro da De Rossi, sempre il greco e Pjanic, che con la Bosnia ha dimostrato di essere pienamente recuperato. Tachtsidis sembra lunica certezza, a dispetto di una prestazione che con lAtalanta non è stata brillantissima. Lex centrocampista del Verona compie però i movimenti giusti, quelli che pretende Zeman, accorcia le distanze tra i reparti, velocizza lazione. O quantomeno ci prova. Questione difesa. Zeman ha provato Taddei a destra, al posto di Piris. A sinistra potrebbe non essere ancora il momento di Dodò. Cè Balzaretti. Al centro, Castan è ormai un inamovibile. Marquinhos quasi. Sennò cè Burdisso, che i movimenti di Zeman forse non li farà bene, ma che ad eventuali carenze sopperisce con quello che spesso manca. Il cuore.