GASPORT (M. CECCHINI) - La linea d'ombra che divide il trionfo dal fallimento è un confine virtuale, impercettibile fino al momento in cui lo si attraversa. Se parliamo di Mattia Destro il giocatore-vetrina del mercato italiano tutti gli addetti ai lavori concordano su un dato di fatto: è un potenziale campione. A due
Incompatibilità In realtà, in azzurro Mattia un gol (bello) lo ha anche segnato (con Malta), ma Prandelli ha detto chiaramente come nel modulo attuato più di frequente dalla Nazionale, il 4-3-1-2, Osvaldo e Destro non siano perfettamente compatibili, senza contare che chi ha sempre un posto da titolare quasi sicuro è Balotelli e Giovinco (vedi la partita con l'Armenia) gode della piena stima del c.t. Certo, il 4-3-3 di Zeman (in cui ieri Destro è stato provato al posto di Totti) è un'altra cosa, ma il boemo ha detto come a destra, a parte Lamela, «non vuole giocare nessuno» e quindi Mattia si trova in lizza con Totti e Osvaldo per due posti. Difficile immaginare di scalare gerarchie quando hai davanti il più forte giocatore della storia del club e il capocannoniere, uno su cui lo stesso Zeman pur dopo la panchina con l'Atalanta ha speso queste parole: «Tecnicamente è il giocatore più forte della Roma dopo Totti».
Fascia ghetto Domanda: come si esce da questa situazione? Adattandosi oppure segnando a raffica. Non è un mistero, però, che nell'entourage del giocatore ci sia un po' di dispiacere perché si pensava che dopo aver a lungo meditato sul trasferimento sarebbe stato impiegato da centravanti e non sulla fascia, visto che galleggiava anche l'ipotesi di una cessione di Osvaldo. La realtà ha dimostrato invece come il primo candidato a quel posto (peraltro ambito anche da Totti) è Osvaldo. Ovvio che tutti in società si sono premurati di segnalare a Mattia come gli esterni nel gioco di Zeman segnino tanto lo stesso, ma tra la parola e il gol c'è per il momento una distanza abissale.
Fiducia Capozucca A rincuorare il giocatore c'è anche un prossimo rivale, il d.s. rossoblù Capozucca. «Destro è un predestinato dice a Rete Sport . Sta avendo alcune difficoltà, ma è normale. Bisogna dargli tempo, è assurdo considerarlo un flop dopo solo 7 partite. Lo volevano tutti, ma lo abbiamo dato alla Roma perché è la società del futuro, con cui è importante avere dei buoni rapporti. Sabatini, poi, è il più bravo d.s. che c'è». Se sentite un suono di violini, non vi siete sbagliati. Non lo sapevate che il calcio italiano è un paradiso?