De Rossi si accentra. Totti corre dovunque

23/10/2012 alle 09:53.

CORSPORT (R. MAIDA) - E’ stata una prova di forza. Contro ogni piano, secondo i piani. Stordita da due ceffoni, la Roma ha cominciato la sua partita. Anzi, per la verità si è svegliata davvero dopo la parata di Stekelenburg su Borriello, uno degli ultimi sussulti del Genoa. Da quel momento in poi, è stato un one team

I NUMERI - Il cambiamento più significativo rispetto alle altre partite è stato ispirato da , che ha applicato alla sua maniera il ruolo di interno . Nel caos iniziale, che ha portato al gol di , si era fatto pizzicare fuori posizione, dimostrando ancora una volta di non essere a suo agio nelle azioni di guerriglia impostate dalla panchina. Con il passare dei minuti si è adagiato sulla stessa linea di Tachtsidis, finendo al centro del gioco: non a caso, è stato il primo centrocampista di tutto il weekend di serie A per passaggi riusciti (78). L’allineamento ha giovato allo stesso Tachtsidis, che ha potuto sfidare i due centrocampisti centrali del alla pari senza più soccombere come era capitato nei terribili minuti inizali. I dirigenti hanno apprezzato il gesto di , che a un certo punto ha dato una carezza al compagno per rassicurarlo.  «Ognuno ha le sue caratteristiche - ha spiegato Zeman, febbricitante dopo la vittoria -   non è un centrocampista d’assalto, ama partire più da dietro» . Il risultato è che in molti momenti della partita la Roma ha giocato con un , più spallettiano che zemaniano, con Lamela a destra e a sinistra, più che con il imposto dal dogma. E stavolta l’eccezione che conferma la regola non è stato , su cui Zeman ha disegnato dal primo giorno il sistema di gioco, ma . Che è stato capace di trovare un magnifico compromesso tra il suo calcio e quello del capo, senza che la squadra ne risentisse. E’ stato il contrario: con nel vivo della manovra, la Roma ha recuperato equilibrio. E nello stesso tempo ha consentito a Piris di avanzare con meno inibizioni.(...)
 
LA FASE OFFENSIVA - Al resto hanno pensato gli attaccanti, molto bravi a mettersi a disposizione l’uno dell’altro attraverso movimenti e scambi. , che ha lasciato la fascia a e Balzaretti, ha segnato il primo gol con un classico movimento da punta centrale: anche partendo da esterno sinistro, come imporrebbe la lavagna del , è andato in buca con un tiro dal centrodestra, a testimonianza di una libertà d’azione che nessun allenatore si sognerebbe mai di intralciare. Nemmeno Zeman.
 
LO SPIRITO - Ma al di là degli accorgimenti tattici, e dello strapotere di Osvaldo in area di rigore, i giocatori della Roma hanno dimostrato un senso di tranquillità che ha avuto un peso determinante nella rimonta. Anche i più giovani, da Marquinhos fino a Lamela, hanno affrontato con calma la montagna. E senza la complicazione del panico, non è stato così difficile scalarla.