CORSPORT (A. DALLA PALMA) - In questo calcio che non ha più limiti e regole, dove addirittura due allenatori come Allegri e Filippo Inzaghi si mettono quasi le mani addosso davanti a dei ragazzini increduli, ci mancava soltanto un presidente pronto a chiamare a raccolta tutti i suoi tifosi in uno stadio appena chiuso dal Prefetto. Cellino stavolta lha fatta davvero grossa, forse non si è reso nemmeno conto di cosa ha combinato a poche ore da un Cagliari-Roma già avvelenato dalle polemiche.
Pur comprendendo tutta la sua frustrazione per non avere ancora un impianto agibile dopo mesi di battaglia con il Comune, il patron non aveva assolutamente il diritto di convocare i tifosi allIs Arenas, impianto non ritenuto ancora agibile dalle Autorità: non è lui che può decidere se ci sono o no le garanzie di sicurezza per gli spettatori. Si trattava di una vera e propria istigazione a disattendere la Legge, che naturalmente ha provocato il rinvio immediato dellincontro. Chi se la sarebbe presa, infatti, la responsabilità di far giocare questa partita con tutti i rischi del caso, magari con la gente dentro un impianto non a norma? Siamo sicuri che i tifosi del Cagliari avrebbero avuto più buon senso del loro presidente e sarebbero rimasti tutti a casa, senza raccogliere un appello assurdo, ma alla fine, è meglio che la gara sia stata rinviata. Ora ci pensino i giudici, ordinari e sportivi, a sistemare questa incresciosa vicenda, altra macchia per il nostro calcio in agonia