GASPORT (A. PUGLIESE) - A vedere come è andata con il Bologna, chissà quante volte avrà stramaledetto quel secondo cartellino giallo di Bergonzi nel finale di Inter-Roma. A conti fatti, quella di Osvaldo sembrava una squalifica
Giravolta A volte la vita è strana ed a pensare come l'ex punta dell'Espanyol sia stato al centro di dubbi e spifferi di mercato, è incredibile come si è ribaltata l'ottica. È una forza della natura», l'ha definito nel precampionato Zeman. Oggi Osvaldo è imprescindibile e se qualcosa è cambiato nell'ottica anche della gente, il merito è tutto suo: quattro gol d'autore (compresi quelli in Nazionale), di cui due quelli giallorossi bellissimi; ed un atteggiamento nuovo, molto più collaborativo e meno polemico dei tempi passati. Se questo è un nuovo Osvaldo ancora non si sa, di certo è un Osvaldo più bello e ancora più importante di prima.
Spostamenti Già, anche perché con il Bologna, senza di lui, al centro dell'attacco si è spostato Mattia Destro, in quella che da sempre considera la sua posizione naturale. «A Milano ho giocato esterno, non è la mia posizione, mi adatto», disse dopo San Siro l'ex attaccante del Siena. Mattia, infatti, a Milano aveva giocato a destra, per poi spostarsi a fare il centravanti proprio domenica all'Olimpico. Nella prima, con il Catania, lui non c'era (out per squalifica), mentre Pablo anche lì aveva giocato (e bene) centravanti. Certo, dopo tre partite è ancora presto per stilare giudizi definitivi (soprattutto considerando che entrambi ne hanno giocate solo due e che a Destro va dato anche tutto il tempo per ambientarsi e prendere confidenza con squadra ed ambiente), ma l'impressione è che si vada sempre di più per una definizione dei ruoli: Osvaldo centravanti, Destro esterno... destro.
Paura Mattia, tra l'altro, ieri non si è allenato per un forte trauma contusivo al piede sinistro. Lo staff medico della Roma gli ha fatto fare una radiografia che ha escluso fratture, per poi sottoporlo subito alle terapie del caso. Stamattina il piede verrà ricontrollato e se la contusione (e il piccolo ematoma) si saranno riassorbiti, la punta tornerà ad allenarsi, altrimenti resterà fermo altre 24 ore.
Ma la sua presenza per Cagliari non è in dubbio e lì dovrà giocarsi il posto all'ala destra con Lamela (considerando in questo momento Totti ed Osvaldo intoccabili nel tridente d'attacco giallorosso).
Confronto Intanto, però, ieri la Roma è tornata a lavorare e mentre Sabatini ha provato a ricaricare le pile mentali di Piris (tra i due c'è stato anche un colloquio), Zeman si è fatto sentire. Il tecnico giallorosso era ancora amareggiato per il k.o. con il Bologna e non ha fatto nulla per nasconderlo: nei 20 minuti passati nella sala-video ha sottolineato al gruppo gli errori effettuati e le sbavature che non gli sono piaciute. Il mister ha chiuso dicendo che vuole più attenzione e concentrazione. Cagliari, del resto, è già un piccolo spartiacque. Se la Roma devesse vincere, le acqua si calmerebbero immediatamente. In caso contrario, le prime tempeste sarebbero dietro l'angolo...