CORSERA (G. PIACENTINI) - Non è ancora allarme, perché alla partita col Cagliari mancano tre giorni, ma quasi. Ieri infatti si sono fermati in un solo colpo sia Francesco Totti sia Daniel Osvaldo, un doppio stop che ha fatto passare in secondo piano il recupero di Mattia Destro dopo la botta alla caviglia rimediata martedì. Il capitano
Lo sa Destro, che contro il Bologna al suo debutto allOlimpico ha cercato in maniera quasi ossessiva il gol, non trovandolo. «È stato rifornito male», lassoluzione di Zeman a fine gara, ma lastinenza per un attaccante può essere un freno psicologico. A Cagliari avrà unaltra possibilità: da centravanti, il suo ruolo preferito, se Osvaldo non ce la farà a rientrare, altrimenti tornerà a fare lesterno. Un ruolo che ha ricoperto a Milano contro lInter e che ha già mostrato di non gradire fino in fondo. «Sono un centravanti - ha dichiarato dal ritiro della nazionale - ma sono giovane e posso adattarmi». Non proprio parole cariche di entusiasmo. Zeman, da parte sua, nelmomento stesso in cui ha chiesto alla società di prendere Destro - rinunciando a Borini, probabilmente più adatto a giocare nel suo 4-3-3 - e ha posto il veto sulla cessione di Osvaldo, sapeva che avrebbe dovuto affrontare la questione.
Finora il problema si è posto solo una volta (contro lInter) perché Destro ha saltato per squalifica lesordio col Catania. Stessa sorte toccata ad Osvaldo col Bologna, dopo lespulsione di San Siro dove hanno giocato insieme per 70 minuti, prima che Destro (che non ha brillato) venisse sostituito da Lamela: in quelloccasione la scena è stata tutta di Osvaldo, autore di un gran gol. A farli giocare insieme ha provato anche il c.t. Cesare Prandelli, che contro Malta li ha schierati uno di fianco allaltro in unItalia in cui loro erano gli unici attaccanti, supportati da Diamanti: esperimento riuscito a metà, nonostante il gol di Destro dopo appena cinque minuti. Ora la palla passa di nuovo a Zeman, infortuni permettendo.