IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Polemiche ma non solo. Lo Zeman che parla di calcio non avrà il titolo di prima pagina ma è altrettanto interessante. A partire dalle disquisizioni sul modulo, il 4-3-3, che a più di qualche osservatore a San Siro è sembrato trasformato per loccasione in 4-3-1-2, con Totti in versione trequartista. Per una volta, il tecnico non nega la leggera modifica:
Recuperato Balzaretti, il terzino dovrebbe partire dal primo minuto: «È a disposizione, si è allenato. Analogie con Pjanic nel pre-Inter? Il bosniaco aveva qualche problema muscolare e per questo poi si è seduto in panchina, Balzaretti no». Lex Palermo dunque in campo ma al posto di chi? Forse di Piris, apparso in difficoltà nelle prime due giornate di campionato? Zeman corre in soccorso del laterale: «Ha fatto fatica ma è normale. Nella prima gara ha affrontato il giocatore più importante del Catania, Gomez. Poi con l'Inter tutti giocavano dal suo lato. Avessero giocato sul lato di Balzaretti, sarebbe andato in difficoltà anche lui». Parole che lasciano intendere come oggi il paraguaiano potrebbe avere unaltra chance.
Chi rischia di partire dalla panchina, invece, è Lamela che ieri nellultima seduta è rimasto a guardare, sorpassato da Lopez, impiegato nella formazione titolare: «Sono entrambi calciatori di grandissimo talento e prospettiva. Nico è più giocatore da gol rispetto a Lamela che è invece più da costruzione. Poi bisogna vedere uno che chiede ad un attaccante». Conoscendolo, avendo già tre costruttori di gioco in campo (Totti, Pjanic e Tachtsidis) e con Osvaldo assente, Lopez è favorito sullargentino.
Capitolo Destro: «Mattia si trova meglio da centravanti perché ha giocato sempre lì ma questo non vuol dire che non può giocare in altri ruoli. È un ragazzo che vive per il gol e magari ha ancora problemi di collegamento con gli altri compagni. Ma ha talento, voglia, e spero possa fare bene già contro il Bologna». Avversario da non sottovalutare: «In settimana ci sono mancati i nazionali, che però hanno innalzato il morale perché hanno fatto bene. L'unico problema è che non hanno provato con noi. In ogni partita mi aspetto difficoltà, nessuno ci regalerà niente. Il Bologna, anche se ha zero punti, col Milan ha fatto bene, e i rossoneri non sono certo gli ultimi arrivati».
Fatto sta che oggi serve vincere anche per sfatare quello che rischia di diventare un tabù. È dall11 aprile scorso, giorno della sfida con lUdinese terminata 3-1, che la Roma non vince allOlimpico. Dopo il successo con i friulani, è arrivata infatti la sconfitta con la Fiorentina (1-2), il pareggio con il Napoli (2-2) e il pareggio con il Catania (2-2). E lattuale stagione è ripartita proprio come era terminata: sempre contro i siciliani e con un altro 2-2.
Tre punti per continuare la rincorsa in classifica alle prime posizioni. Ma guai a definire la Roma come lanti-Juventus: «Non facciamo l'anti-Juventus - ci tiene a precisare il boemo - noi siamo la Roma e vogliamo fare il nostro campionato il meglio possibile. Abbiamo venti squadre in Serie A, e per me il nostro campionato è più equilibrato rispetto a quelli esteri. In Italia la prima può sempre perdere con l'ultima in classifica». Meglio pensare quindi ad un avversario alla volta. Sotto con il Bologna.